Festa con i ragazzi dell’Anffas. E i vicini chiamano i carabinieri
GORIZIA La festa disturba i vicini, intervengono i carabinieri. Sin qui la notizia non proporrebbe nulla di così clamoroso, accade spesso e un po’ ovunque. Solo che, nel nostro caso, non stiamo parlando di un “rave party” o di una di quelle feste studentesche che si prolungano fino a tarda notte tra musica e schiamazzi. Perché la manifestazione in questione è la “Festa di fine estate” del centro diurno Anffas, che si è svolta sabato nella sede di via Garzarolli. E probabilmente di tutto avrebbero immaginato gli utenti, gli operatori e gli ospiti dell’associazione, tranne che veder suonare al portone d’ingresso della struttura una pattuglia dei carabinieri chiamata sul posto da un residente evidentemente infastidito dal rumore. Il tutto poco prima delle 15.
Una vicenda decisamente insolita e per certi versi paradossale, che racconta però piuttosto bene una delle tante facce diverse della città e dei suoi abitanti, in questo caso quella meno propensa a tollerare qualche temporanea interruzione della proverbiale tranquillità goriziana. Ma andiamo con ordine. Sabato, come detto, l’Anffas – il sodalizio che da oltre mezzo secolo si batte per i diritti delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e delle loro famiglie – ha organizzato negli spazi del centro diurno di via Garzarolli una giornata di festa. Lo fa ormai da anni, a settembre, per concludere le attività estive, e iniziare una nuova stagione, coinvolgendo non solo i propri utenti disabili, ma anche quelli seguiti dall’adiacente centro residenziale del Cisi e gli amici provenienti dalla Slovenia, dal centro di Stara Gora.
A Gorizia così si sono ritrovate, contando anche famigliari e soci, oltre cento persone. La piccola festa prevedeva un momento più “istituzionale” al mattino, quando al centro diurno si sono recati tra gli altri anche l’assessore comunale al Welfare Silvana Romano, il direttore del Cisi Saverio Merzliak e il presidente del Lions Club di Gorizia Giulio Salateo. Poi, dopo il pranzo preparato come sempre dagli infaticabili coniugi Sutteri, è iniziata la parte più ludica della giornata, con la musica suonata dal vivo dal musicista “Cjadena” (che partecipa da anni in modo volontario), i giochi, la lotteria, l’esibizione del Mago Alex e i balli di gruppo. Fino alla visita inattesa e sorprendente. I carabinieri, va detto, sono stati gentilissimi con noi ed erano loro per primi in difficoltà nel farci presente le lamentele dei vicini – spiega il presidente dell’Anffas, Mario Brancati -. Siamo riusciti ugualmente a terminare la manifestazione, ma non senza un bel po’ di amarezza per l’accaduto. Purtroppo la gente oggi non sopporta più nulla, nemmeno un’iniziativa che si svolge una volta l’anno, e che ha uno sfondo evidentemente sociale: forse queste persone non capiscono che per i nostri ragazzi una giornata così, la musica, lo stare insieme, sono anche e soprattutto terapia».
Il centro diurno si trova in una zona residenziale e tranquilla di borgo San Rocco, dove non ci sono locali pubblici e l’abitudine al rumore probabilmente non c’è. Ma la musica della “Festa di fine estate” non poteva essere certo paragonabile a quella di un concerto. «Purtroppo i livelli di insofferenza sono sempre più alti ovunque – commenta il direttore del Cisi, Merzliak -, e questo rende più complicato anche il nostro lavoro, già non semplice. L’obiettivo delle nostre iniziative sarebbe invece proprio quello di fare inclusione, di avvicinare la città e i cittadini ai nostri utenti». —
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