Festa abusiva a Monfalcone: c’è una denuncia ma la droga non ha nome

Il privato che dispone del sito deve rispondere di intrattenimento non autorizzato. Fra i 38 multati sono otto i minorenni
Bonaventura Monfalcone-29.08.2020 Droga Party-Via Grado-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-29.08.2020 Droga Party-Via Grado-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONEIdentificati i giovani per i quali s’è proceduto al sanzionamento amministrativo in relazione all’assembramento e al mancato utilizzo dei dispositivi personali, solo in un secondo momento è emersa la presenza delle presunte sostanze stupefacenti. Alla festa sono stati contati 38 ragazzi, otto minorenni, gli altri tra i 18 e i 22 anni.

L’intervento della Polizia, in tarda serata, verso le 23.30, in via Grado, all’interno di un’area privata, un cortile di pertinenza di una ditta commerciale e artigiana, in quel momento chiusa, era scaturito in virtù di una circostanza apparsa già subito indicativa: gli agenti in servizio, infatti, avevano notato il particolare movimento di giovani orbitanti nella zona. E dai successivi appostamenti hanno riscontrato che numerosi ragazzi, accalcati, stavano ballando.



Il contesto pertanto ha portato alla verifica in ordine al rispetto delle normative circa la prevenzione e le prescrizioni anti-Covid 19.

Sarebbe finita così l’attività della Polizia, se non fosse stato che, all’ispezione seguita, le presunte sostanze stupefacenti erano disseminate a terra, sparpagliate un po’ ovunque, gettate da chi, sull’onda di una certa tensione, se ne voleva sbarazzare. Un intervento che ha messo fine alla festa e che ha destato il timore generale, di fronte all’improvvisa incursione degli agenti in un luogo privato.

Sostanze, dunque, poste sotto sequestro. Al momento restano le sanzioni amministrative stabilite per i trentotto giovani, legate alla salute e prevenzione dei contagi virali.

Quanto all’organizzazione della festa, c’è in piedi la denuncia per attività non autorizzata di intrattenimento nei confronti del privato che ha la disponibilità dei luoghi.

Il tutto è stato inoltrato alla Procura. Circa il provvedimento di sequestro, spetterà alla magistratura la relativa convalida e le successive disposizioni, a partire dalle analisi delle sostanze.

Quanto è stato rinvenuto è stato definito un «discreto quantitativo complessivo», sostanze presumibilmente riconducibili a marijuana, per un totale di oltre 26 grammi, una ventina di pastiglie di colore rosa, presumibilmente ecstasy, e oltre 3 grammi di presunta cocaina.

Su questo aspetto allo stato non risulta alcuna responsabilità da parte del privato che ha in disponibilità i luoghi in questione. Per semplificare il concetto, un padrone di casa non è certo tenuto a “perquisire” i suoi ospiti, nel sincerarsi che possano nascondere addosso “sostanze anomale”. Nel caso specifico non ci troviamo sicuramente di fronte ad un “droga party”, piuttosto invece ad una festa semplicemente all’insegna del divertimento.

Gli inquirenti l’hanno ritenuta occasionale, per la quale s’è posta la questione in ordine all’aspetto della sicurezza sanitaria, seguita però dal rinvenimento delle presunte sostanze stupefacenti. Peraltro, sempre come riferito, non vi è stato riscontro di consumo, né di situazioni di alterazione psico-fisica. In questo senso l’intervento della Polizia del Commissariato di Monfalcone è stato considerato preventivo.

La stessa modalità dell’operazione degli agenti fa capire che di mezzo c’era proprio l’assembramento e l’assenza di mascherine per una festa che tra musica e luci, è stata assimilata ad un’attività di intrattenimento, non consentita.

Con ciò nel distinguere l’evento relativo alle presunte sostanze stupefacenti trovate disseminate un po’ ovunque.

Quella sera il via vai dei giovani si faceva notare, gli agenti, dopo l’appostamento di osservazione, sono intervenuti nel momento in cui s’era aperta la porta di ingresso principale per far entrare alcuni ragazzi.

Quando si sono diretti verso il luogo della festa, nel cortile retrostante un capannone, c’è chi tra i ragazzi è venuto loro incontro.

I tentativi di ostacolare l’attività di polizia, subito arginati, non implicano comunque, è stato ancora spiegato, profili di reato in fatto di comportamenti nei confronti di pubblici ufficiali.

Non è stata la prima organizzata in via Grado, sempre nell’ambito della voglia di divertirsi, com’è proprio dei ragazzi. Spetterà comunque alla Procura, di concerto con le forze dell’ordine, assumere le decisioni.—

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