Ferriera, Sel verso l’uscita dalla maggioranza
«Trieste non può continuare ad avere come sindaco Giovanni Arvedi». L’affermazione è di Marino Sossi, capogruppo di Sel in Consiglio comunale che assieme al consigliere Mario Reali e a Valdi Catalano responsabile politiche economiche del partito ha tenuto una conferenza stampa paventando come Sinistra ecologia e libertà a causa della questione Ferriera sia ormai a un passo dall’uscita dalla maggioranza di centrosinistra in Comune. Sel ha anche un assessore, Umberto Laureni con delega all’Ambiente. «Può anche darsi che voglia restare in giunta come indipendente», ha detto Sossi. I rappresentanti di Sel hanno sbandierato le linee programmatiche del sindaco Roberto Cosolini nel quale al capitolo sulla Ferriera si parla di «demolizione, bonifica, riconversione produttiva e occupazionale». «Se vogliamo distinguerci dal centrodestra - ha detto Sossi - non possiamo fare come loro che per dieci anni hanno promesso di chiudere la Ferriera prendendo in giro la gente perché poi non l’hanno mai fatto. «Noi non abbiamo mai parlato di chiusura immediata dell’area a caldo - ha aggiunto Catalano - ma va immediatamente aperto con l’imprenditore un percorso che definisca percorsi e tempi per arrivare a questa chiusura. Non si può solo continuare a magnificare il cavalier Arvedi come colui che è in grado di camminare sulla ghisa liquida». «In questa faccenda il Comune sta rinunciando a esercitare un ruolo attivo a difesa degli interessi generali - ha denunciato Sossi - non è Arvedi il sindaco di questa città. Piuttosto le amministrazioni avrebbero dovuto impegnarsi a trovare altri fondi pubblici per portare a Servola altre lavorazioni, magari anche quella di tubi, tenuto conto che il core business a Trieste del Gruppo di Cremona è la banchina visto che si tratta dell’unico grande gruppo siderurgico che ancora non contava su uno sbocco sul mare».
Nella seduta di lunedì scorso tutto il resto della maggioranza e il Pd in particolare, aveva votato contro la mozione di Sel che chiedeva «la chiusura progressiva dell’area a caldo». Stessa sorte aveva subito un’analoga mozione due mesi fa. «L’argomento sta per tornare in Consiglio comunale che dovrà discutere la petizione dei cittadini per la chiusura dell’area a caldo - ha concluso Sossi - se il comportamento del Pd continuerà a essere questo non potremo far altro che separarci». (s.m.)
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