Ferriera, Dipiazza chiede di rivedere l’Aia
Il Comune: «Dai dati della Procura emergono nuovi pericoli per la salute». La Regione: «Valuteremo la documentazione»
Bumbaca Gorizia 22.04.2017 Riapertura aeroporto di Gorizia Savogna © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza chiede ufficialmente alla Regione la revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale della Ferriera di Trieste. E lo fa inviando alla Regione un plico di carte arrivato al Comune dalla Procura: si tratta di una relazione realizzata dal tecnico Sabrina Licen per conto degli inquirenti. Secondo quanto riportato dal Comune, che però non può diffondere pubblicamente il documento, vi si parla anche di un rischio benzene, sostanza cancerogena, nelle case di Servola a ridosso dello stabilimento.
Dipiazza spiega che la relazione, arricchita da ulteriori pareri del consulente comunale Pierluigi Barbieri, è stata inviata alla Regione, ad Arpa, e all’Azienda sanitaria triestina: «Gli importanti elementi presenti nelle relazioni hanno avuto un immediato riscontro da parte dell’Asuits – dice il sindaco –. L’Azienda evidenzia che in base ai rilevi ricevuti si rappresenta una nuova evidenza di esposizione della popolazione del quartiere di Servola e determina un potenziale rischio per la salute». Prosegue: «Per l’Asuits è opportuno venga rivalutata la distribuzione delle stazioni di monitoraggio delle emissioni diffuse, e che venga verificata l’efficienza e l’efficacia del nuovo postcombustore termino verificando le ricadute delle emissioni dal camino E42. Stante l’evidenza sarebbe opportuno ad una rivalutazione di quanto previsto nell’Aia».
La richiesta di revisione dell’Aia che il Comune ha inviato alla Regione riporta alcuni stralci della risposta del dipartimento Prevenzione dell’Asuits. In riferimento alle concentrazioni di benzene rilevate dalla centralina posta dalla Procura in via San Lorenzo in Selva, l’Asuits indica che «tale rilievo rappresenta una nuova evidenza di esposizione della popolazione del quartiere in esame e determina un potenziale rischio per la salute».
Commenta ancora Dipiazza: «Ebbene queste nuove evidenze non fanno altro che confermare ulteriormente la bontà ed efficacia dell’attività intrapresa dal Comune di Trieste che già in altre occasioni ha chiesto con atti formali quanto ora indica anche l’Azienda Sanitaria».
Questa la conclusione del sindaco: «Con l’ausilio dello studio legale che ci sta affiancando stiamo potenziando questa nuova attività di controllo ed in forza di questi ulteriori elementi forniti chiediamo alla Regione con urgenza il riesame dell’Aia».
La Regione fa sapere che la documentazione fornita dal Comune sarà presa in analisi dai tecnici dell’ente, e sottolinea che in ogni caso «non si tratta di una scelta politica».
Commenta l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito: «Diciamo che, come sempre accade, ogni richiesta pervenuta dal Comune di Trieste è oggetto di massima attenzione da parte della Regione». A prendere in carico la valutazione delle richieste e dei dati forniti dall’ente locale, prosegue l’assessore, «sono appunto gli uffici e le parti tecniche». Aggiunge ancora Vito: «Le scelte fatte dalla Regione per quanto riguarda lo stabilimento di Servola non sono mai decisioni politiche ma sono il risultato del lavoro degli organi competenti, ovvero della Direzione ambiente regionale e dell’Arpa Fvg». Conclude l’assessore: «L’Agenzia regionale per l’ambiente sta seguendo con competenza l’intero procedimento dell’Autorizzazione integrata ambientale, e anche questa volta il compito verrà svolto con il massimo dell’attenzione».
Quanto a Siderurgica triestina, l’azienda si riserva di commentare soltanto nel momento in cui verrà coinvolta nero su bianco.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Video