Ferriera di Trieste, fra un mese il via alla nuova linea di zincatura

Dal 20 dicembre la produzione a zero emissioni. Da marzo anche la verniciatura. Intanto proseguono i lavori di bonifica, messa in sicurezza e recupero dell’area

Piero Tallandini
Alcuni dei partecipanti alla conferenza stampa: da destra Petrucco, Vardè, Dipiazza e D’Agostino. Di spalle Casci. Foto Massimo Silvano
Alcuni dei partecipanti alla conferenza stampa: da destra Petrucco, Vardè, Dipiazza e D’Agostino. Di spalle Casci. Foto Massimo Silvano

TRIESTE «Il 20 dicembre è previsto il primo coil della nuova e innovativa linea di zincatura a zero emissioni, con idrogeno verde da fonti rinnovabili, e tra marzo e aprile partirà la nuova linea di verniciatura».

Lo ha annunciato martedì Mario Caldonazzo, amministratore delegato di Acciaieria Arvedi, in una conferenza stampa in Prefettura per fare il punto sull’attuazione dell’accordo di programma per la riconversione “green” della Ferriera e riepilogare gli obiettivi raggiunti.

Intervenuti i rappresentanti delle realtà pubbliche e private coinvolte nella complessa operazione che consentirà la rinascita ecosostenibile del sito produttivo servolano

. Operazione che è già partita: prosegue spedita la realizzazione degli interventi di bonifica, messa in sicurezza e recupero della zona industriale siderurgica pronta a diventare fulcro dello sviluppo futuro del porto. L’area è divenuta di proprietà dello Stato grazie all’atto di permuta sottoscritto lo scorso luglio tra l’Agenzia del Demanio e l’Authority portuale con Siderurgica Triestina e Arvedi, che ha acquisito la Ferriera nel 2016.

La superficie dell’ex impianto a caldo sarà destinata a opere infrastrutturali al servizio del porto e di interconnessione con la viabilità stradale e ferroviaria. Previsti la piattaforma logistica integrata, il nuovo snodo ferroviario e l’ampliamento della banchina. Insomma, recupero ambientale, riqualificazione industriale, ma anche salvaguardia dei livelli occupazionali, in condizioni di sicurezza sanitaria. Per raggiungere questi obiettivi nel 2020 è stato sottoscritto l’accordo di programma tra Mise, Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture, Agenzia del Demanio, Autorità portuale, d’intesa con Regione, Comune, Arvedi, Siderurgica e Icop.

In questo contesto si inserisce il piano industriale di Arvedi con investimenti per oltre 200 milioni e il contributo finanziario di 27 milioni dal Mise finalizzato al Contratto di sviluppo per la tutela ambientale. Servola è oggi «un modello di innovazione tecnologica e sostenibilità» ha sottolineato Caldonazzo ricordando anche che Arvedi dispone del primo impianto al mondo certificato a emissioni zero di anidride carbonica. A proposito dell’accordo di programma, l’amministratore delegato ha parlato di «risultato frutto di una collaborazione straordinaria».

«Il Cavalier Arvedi – ha ricordato Caldonazzo – era stato chiamato a risolvere il tema occupazionale e industriale della Ferriera. È un uomo delle sfide, ha messo anima e corpo per far ripartire la Ferriera, producendo ghisa all’interno di tutti i parametri di legge in termini di emissioni, arrivando a 610 occupati e a un investimento di 300 milioni. Ci è stato chiesto poi di ripensare il modello di sviluppo dell’area e c’è stato un impegno profondo per trovare una soluzione non inquinante».

L’ importanza della collaborazione tra pubblico e privato, che ha portato all’accordo, è stata rimarcata ieri da tutti gli intervenuti: il prefetto Annunziato Vardè («un modello esemplare di partenariato), il sindaco Roberto Dipiazza («Trieste oggi significa unione di obiettivi»), l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro («l’industria pulita è interesse di tutti»), il direttore regionale del Demanio Alessio Casci («una permuta tra pubblico e privati è procedura complicatissima, che non avviene tutti i giorni»), il presidente dell’Authority Zeno D’Agostino («a Servola stiamo costruendo il futuro del porto») e poi il Capitano di Fregata della Direzione Marittima Riccardo Cozzani e Vittorio Petrucco, presidente di Icop. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

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