Fermati i “Bonnie & Clyde” dei bancomat a Trieste
TRIESTE Il portafoglio, i documenti e qualche banconota. Ma, soprattutto, il bancomat dentro con tanto di pin in bella mostra, scritto a penna su un foglietto infilato vicino. È stato davvero un gioco da ragazzi per una coppia friulana e veneta, specializzata in borseggi e furtarelli, derubare una signora triestina. Con ben tre prelievi allo sportello da 250 euro ciascuno, messi a segno in otto minuti appena. Un’operazione fulminea che ha fruttato ai “Bonnie & Clyde” un bottino da 750 euro.
I fatti si riferiscono a circa un anno fa, allo scorso gennaio. Il giorno dell’Epifania per l’esattezza: la trentunenne Silvia Hudorovich di Piove di Sacco e il trentasettenne Gianni Braidich di Udine sono a caccia di soldi. Scelgono il Carso triestino, stavolta. Quando arrivano a Sgonico adocchiano un’automobile parcheggiata poco prima da una donna. Si avvicinano guardandosi attorno, assicurandosi che nei dintorni non ci sia nessuno. Sul sedile notano una borsetta. Un colpo servito su un piatto d’argento, si direbbe. Così è: i due forzano la serratura della portiera anteriore sinistra, arraffano la borsa e fuggono velocemente. Poco dopo, lontani da occhi indiscreti, si fermano e iniziano a controllare all’interno. Ecco il portafoglio, a cui puntavano. Dentro ci sono 50 euro, effetti personali e la carta bancomat, con accanto il codice. La coppia di ladri non poteva chiedere di meglio. E non perde tempo: i due rimettono in moto l’auto e vanno in cerca del primo sportello. Si fermano all’Unicredit di Prosecco. Alle 15.05 prendono 250 euro, sessanta secondi dopo altri 250. Ma non sono soddisfatti: quel pin, annotato ingenuamente dalla signora triestina sulla card, è troppo invitante. Alle 15.13 sono alle Bcc di Duino Aurisina e prelevano altri 250 euro. Sono 750 euro in tutto.
Ma la coppia è monitorata dai carabinieri: il blitz nell’altipiano triestino non passa inosservato. E tanto i cellulari quanto l’automobile con cui i due ladri viaggiano, sono sotto controllo. Tutti elementi che finiranno nel faldone d’indagine del pubblico ministero Matteo Tripani, analogamente alle sequenze video registrate dalla telecamere di sicurezza dell’Unicredit di Prosecco e della Bcc di Duino Aurisina. Le immagini mostrano chiaramente Hudorovich e Braidich intenti a infilare il bancomat e andarsene con il gruzzoletto.
L’indagine del pm Tripani si era conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio avanzata al gup Luigi Dainotti. La sentenza del Tribunale è invece di questi giorni: Gianni Braidich è stato condannato a 1 anno e dieci mesi di reclusione; la “collega” a 1 anno e otto mesi.
La raccomandazione delle forze dell’ordine è di non lasciare mai oggetti visibili sui sedili dell’auto, tanto meno custodire il codice pin del bancomat dentro al portafoglio.
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