Fermata la norma “salva esuli e rimasti”

La Camera giudica inammissibili gli emendamenti presentati per ripristinare i fondi. Rosato: «Faremo immediato ricorso»
Di Mauro Manzin

TRIESTE. Brutte notizie da Montecitorio per i finanziamenti destinati alla minoranza italiana in Slovenia e Croazia e alle associazioni degli esuli in Italia. Nella serata di ieri, infatti, la presidenza della Camera ha dichiarato «inammissibili» tutti gli emendamenti presentati praticamente da tutti i gruppi parlamentari con i quali si richiedeva il ripristino dei fondi. La vicenda però non si chiude qui. «Presenteremo appello entro domani mattina (stamane ndr.)- dichiara il deputato del Pd, Ettore Rosato - perché gli emendamenti siano accettati, lavoreremo per questo in collaborazione con uno dei due relatori della legge di stabilità che è il deputato del Partito democratico, Pierpaolo Beretta».

A questo punto però la situazione sembra appesa a un filo. Lo stesso ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata ha dichiarato che il suo ministero aveva ripresentato i finanziamenti che però successivamente erano stati cancellati nella predisposizione della legge Finanziaria e ha detto che ora la responsabilità passa al Parlamento. Parlamento che non si è fatto pregare visto che in un clima assolutamente bipartisan, secondo gli schieramenti tradizionali, pronti sono scattati gli emendamenti per il ripristino dei fondi.

L’erogazione dei finanziamenti, lo ricordiamo, sono di vitale importanza vuoi per i nostri connazionali che vivono in Croazia e Slovenia, vuoi per le associazioni degli esuli. Come ribadito dagli organi istituzionali dell’Unione italiana il taglio determinerebbe un drastico ridimensionamento di tutte le attività in calendario con grave nocumento per i settori della scuola e della cultura e provocherebbero altresì la perdita di una cinquantina di posti di lavoro. L’Unione italiana ha inviato una circostanziata lettera alla commissione Bilancio della Camera in cui vi era il dettagliato elenco delle attività che sarebbero state annullate se i finanziamenti non fossero stati erogati. Ma, visto il decorso dei fatti, sembra che l’appello sia caduto nel vuoto.

La decisione avrebbe comunque anche un importante risvolto internazionale. Solo pochi giorni fa alla riunione del Comitato dei ministri di Slovenia e Italia a Brdo pri Kranju il ministro degli Esteri Terzi aveva ribadito l’assoluto interesse prioritario dell’Italia nei confronti dell’unica minoranza autoctona che vive fuori dai confini della madrepatria.

E, bisogna altresì dire, che la Slovenia, pur vivendo una condizione economica catastrofica ha confermato i finanziamenti per la minoranza italiana e quella ungherese presenti sul suo territorio lasciando però aperti i temi relativi al funzionamento di Radio e Tv Capodistria (le sorti ricadono nel calderone riguardante la Rtv di Slovenia e i tagli al canone). A questo punto il vulnus sembra molto grave a fronte di una malcelata mancanza di iniziativa da parte della Farnesina.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo