Fedriga: «Una giornata storica e presto ci sarà AstraZeneca»

UDINE La situazione, in una pandemia, può mutare realmente da un’ora all’altra, ma l’essenza di una data simbolo non muta. E così se poco dopo le 9 di ieri, domenica 27 dicembre, Massimiliano Fedriga si augurava che lo stock da 10 mila vaccinazioni destinate al Friuli Venezia Giulia venisse consegnato entro fine anno, mentre nel pomeriggio si materializzava l’anticipo di una manciata di giorni che permetterà alla regione di cominciare le vaccinazioni di massa da dopodomani (mercoledì 30 dicembre), la valutazione, positiva, del presidente sulla giornata di ieri non muta.
Perché, per il governatore del Friuli Venezia Giulia, quella andata in scena a Palmanova era e resta «una giornata storica che mi auguro possa rappresentare davvero una svolta nella lotta al virus».
Passi in avanti che viaggiano in parallelo con il via libera atteso per il 6 gennaio al vaccino di Moderna e a quello, che potrebbe arrivare prima del previsto, anche di AstraZeneca. «Il ministro della Salute Roberto Speranza – ha detto Fedriga – ci ha fatto sapere dei grandi progressi compiuti dal vaccino messo a punto da AstraZeneca. La notizia è importante perché questo tipo di farmaco non necessita della complessa catena del freddo esistente invece per quelli di Pfizer e Moderna. L’augurio è che Ema e Aifa procedano velocemente all’approvazione di questo vaccino, perché rappresenterebbe una rivoluzione nel processo di copertura della popolazione. Stando alle prime stime da fine febbraio si potrà partire con la seconda fase della vaccinazione, che prevede la somministrazione del farmaco alle persone più anziane per arrivare via via a coprire coloro che volontariamente si vorranno sottoporre all’inoculazione». Più persone si vaccineranno «e più velocemente potremo arrivare all’immunità di gregge che ci permetterà di avere la meglio sul virus: sottoporsi a questa operazione non significa soltanto salvaguardare la propria salute e quella altrui, ma vuol dire anche tornare quanto prima alla normalità, preservando così anche economia e lavoro».
Uno dei problemi, però, è quello relativo al personale da utilizzarsi per le vaccinazioni che doveva essere fornito dal Governo, ma che al momento è gestito invece dalla Regione. «Il bando nazionale in materia – ha concluso Fedriga – è stato aperto soltanto una manciata di settimane or sono. È una criticità non da poco che abbiamo segnalato a Roma da tempo, perché ci priva di medici e infermieri che potremmo utilizzare in altri compiti, e che speriamo venga risolta in fretta».
Da parte sua, invece, il vicepresidente Riccardo Riccardi ha voluto evidenziare la sinergia tra Protezione civile regionale e personale del sistema sanitario. «Abbiamo assistito – ha commentato l’assessore alla Salute – a uno svolgimento delle operazioni di vaccinazione impeccabile, ordinato e programmato in piena sicurezza. D’altronde il lavoro sinergico tra le professionalità del sistema sanitario e l’organizzazione della Protezione civile regionale rappresenta una garanzia certa in termini di efficienza. La partecipazione, inoltre, di molti professionisti della sanità, fondamentali nella battaglia contro il virus, che si sono sottoposti alla vaccinazione, oltre a dimostrare l’affidabilità dell’antidoto, trasmette un chiaro segnale alla popolazione a fare altrettanto – la conclusione del vicepresidente –, senza timori, avendo piena fiducia nella scienza e nella ricerca». –
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