Fedriga: lettera per "rompere" il patto fiscale. Le Regioni: "Sì ad aprire il commercio dall' 11 maggio"
TRIESTE Il governatore Fvg Massimiliano Fedriga ha annunciato - nel corso di una conferenza stampa giovedì 7 maggio - che chiederà a "tutto il Consiglio regionale, a tutti i sindaci della regione e a tutti i parlamentari italiani ed europei del Fvg" la firma su un documento per chiedere al governo che la Regione non versi allo Stato il contributo per il risanamento della finanza pubblica previsto quest'anno e nel 2021.
«Se l’Esecutivo nazionale non comprende o non vuole comprendere che in un momento di emergenza se si continua a pretendere il contributo straordinario da parte della regione Friuli Venezia Giulia, significa che la Regione non avrà i soldi per pagare gli stipendi ai medici e non avrà i soldi da dare ai Comuni per garantire i servizi sociali» ha dichiarato.
«Noi non stiamo chiedendo più soldi - ha sottolineato Fedriga -, stiamo solo chiedendo di non dare un contributo straordinario, ciò per poter garantire i servizi essenziali ordinari sanciti ai cittadini della nostra Regione».
Fedriga chiede in sostanza al governo di tenere in cassa la cifra di 1,3 miliardi dovuti per non mettere a rischio il bilancio nazionale. La somma dei 671 milioni previsti per quest’anno e dei 596 per il prossimo, come da accordi di fine febbraio 2019 tra il presidente della Regione e il ministro dell’Economia e delle finanze del primo governo Conte Giovanni Tria.
La questione, sollevata dal Fvg al pari delle altre Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e Bolzano, riguarda i rapporti finanziari con la capitale, che prevedono un contributo comune per rimediare almeno un po’ al debito dello Stato.
Pressing sull'apertura del commercio al dettaglio. Per quanto riguarda la crisi del commercio, Fedriga ha annunciato: «Andrò alla Conferenza delle Regioni e porterò la posizione della Regione Friuli Venezia Giulia, ovvero la riapertura l'11 maggio del commercio al dettaglio», con il rispetto di tutti i protocolli nazionali per la sicurezza, «e il 18 maggio delle restanti attività, come i servizi alla persona. Una proposta di buon senso - ha spiegato -: la riapertura non può essere uno scontro tra istituzioni ma una collaborazione».
Rispondendo poi a una domanda sulla possibilità di riapertura dei centri commerciali, ha precisato: «Se ci sono delle regole chi le rispetta può aprire, si dovrà organizzare in modo differenziato rispetto alla tipologia» dell'attività.
L'okay dalla Conferenza delle Regioni. Dal suo canto la Conferenza delle Regioni ha unanimemente convenuto sulla riapertura del commercio da lunedì 11 maggio e che dal lunedì successivo, 18 maggio, sia data possibilità alle Regioni di disporre delle restanti aperture con proprie ordinanze. «Trovo molto difficile giustificare - ancora Fedriga - la scelta del governo di permettere l'apertura ad aziende con 3mila dipendenti e imporre la chiusura a un negozio di borsette. Così si va a infierire su categorie piccole che chiedono di aprire per mantenere la famiglia».
Oltre all'anticipo dell'apertura per il commercio al dettaglio e la possibilità, con proprie ordinanze, di disporre le ulteriori aperture dal 18 maggio, Fedriga ha ribadito la necessità che dal governo giunga una puntuale programmazione: «Non abbiamo certezza sull'evoluzione di un possibile aumento contagi, ma questo - ha proseguito Fedriga - non sarà certo determinato dall'apertura del negozio di borsette: temo molto di più il possibile mancato rispetto delle regole di distanziamento, laddove ci sono migliaia di lavoratori gomito a gomito. Gli esercenti sono pronti, hanno già i protocolli di comportamento siglati dalle sigle di categoria e si sono attrezzati per garantire la massima sicurezza»
Nave ospedale "in arrivo". Sempre nell'ambito della conferenza stampa, Fedriga ha anche fatto il punto sulla nave-ospedale annunciata ma non ancora vista a Trieste. "La Gnv attraverso Msc si è detta disponibile ad accettare il contratto fino al 31 luglio e quindi la nave arriverà circa la prossima settimana".
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