Fedriga frena le pretese dei partiti: «Scelgo io gli assessori»

Gli alleati dovranno fornire una rosa di nomi ma spetterà solo al presidente la decisione finale. Ieri la proclamazione
Lasorte Trieste 03/05/18 - Regione, Proclamazione Presidente Massimiliano Fedriga
Lasorte Trieste 03/05/18 - Regione, Proclamazione Presidente Massimiliano Fedriga

TRIESTE Massimiliano Fedriga accelera sulla creazione della giunta e si tiene le mani libere sull’indicazione degli assessori, chiarendo agli alleati di voler scegliere fra una rosa di nomi fornita dai singoli partiti e ribadendo la pretesa che i consiglieri eventualmente promossi ad assessori si dimettano dall’incarico elettivo. Procede intanto l’iter di piena assunzione dei poteri del nuovo presidente della Regione, che ieri ha incontrato in mattinata gli alleati per fare un primo punto sulla costruzione dell’esecutivo e che nel pomeriggio è stato proclamato alla guida del Friuli Venezia Giulia.

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La riunione di coalizione è durata mezz’ora soltanto, durante la quale Fedriga ha sottolineato la volontà di affidarsi alla competenza e non seguire logiche spartitorie da Manuale Cencelli, basate sul peso raccolto dai partiti alle elezioni. Il governatore vuole piena libertà sulla scelta della squadra, perché sa di conoscere poco la macchina amministrativa e intende perciò circondarsi di figure in grado di tutelarlo. Ciò vale soprattutto per la fase di impostazione delle riforme, che andranno incontro all’opposizione di un centrosinistra che conterà su consiglieri provenienti quasi tutti dalla giunta uscente o da altri incarichi amministrativi di peso e dunque in grado di dar filo da torcere all’esecutivo. Il presidente ha così chiesto agli alleati di fornire una rosa da cui pescare i propri assessori, che saranno fissati nel numero di dieci, contro i nove della giunta uscente. I partiti avranno qualche giorno per riflettere e si riuniranno nuovamente a breve per incastrare deleghe, appartenenze politiche, rappresentanza territoriale e di genere.

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Al primo incontro erano presenti la vicesegretaria della Lega Vannia Gava, la coordinatrice di Forza Italia Sandra Savino, il coordinatore di Fratelli d’Italia Fabio Scoccimarro, il fondatore di Progetto Fvg Sergio Bini e l’accoppiata composta da Renzo Tondo e Giulia Manzan per Autonomia responsabile. A tutti Fedriga ha spiegato di essere pronto a intestarsi alcuni tecnici in quota Carroccio, respingendo invece le pressioni dei partiti che gli hanno chiesto di derogare sulla richiesta di dimissioni per i consiglieri che entrino in giunta. Un passaggio cruciale per il governatore, che sta creando agitazione tra gli eletti che puntano a entrare nell’esecutivo.

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Nel pomeriggio, Fedriga ha invece sottoscritto l’attestato di avvenuta proclamazione alla carica di presidente del Fvg, a conclusione dei lavori dell’Ufficio centrale regionale, che ha provveduto anche a proclamare Sergio Bolzonello nel ruolo di consigliere regionale. Dopo aver apposto la propria firma, il neogovernatore ha indicato ai giornalisti presenti le prossime tappe, evidenziando che entro oggi deciderà «la data della prima convocazione del Consiglio regionale e, sebbene non ci sia obbligo di legge, vorrei arrivare alla prima seduta d’aula con l’assetto della giunta pronto: entro quindici giorni il Fvg potrà avere l’esecutivo regionale così da essere operativi e iniziare a lavorare subito». L’accelerazione dimezzerebbe i tempi fissati dalla burocrazia, che prevedono venti giorni per la convocazione della prima seduta e altri dieci per la seconda riunione del consiglio, in cui vige l’obbligo di presentare l’esecutivo. Fedriga conta insomma di saltare un passaggio e svolgere tutto alla prima occasione utile, riducendo da trenta a quindici i giorni necessari per insediare la giunta.

Rispetto al profilo degli assessori, il governatore ha sottolineato che «cercheremo di premiare le competenze: non voglio tecnici puri, perché ci sono già altissime capacità e professionalità nella struttura regionale, ma assessori che possano dare un forte indirizzo politico e conoscano bene le materie». Fedriga ha ribadito inoltre che la priorità sarà intervenire in materia di enti locali, per «togliere le penalizzazioni e l’obbligatorietà per quanto riguarda i Comuni dentro o fuori le Uti, per ritornare a rapporti che possano far funzionare la macchina istituzionale, ma soprattutto gli enti locali, che sono fondamentali per garantire servizi ai cittadini. Poi arriverà una riforma basata sulla rappresentatività dei territori e sulla possibilità di eleggere i propri rappresentanti». Il presidente ha quindi reso noto di aver incontrato il direttore generale della Regione Franco Milan ed avere in agenda i primi appuntamenti con i responsabili delle Direzioni centrali, «per avviare i confronti sulle novità da affrontare».

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