Fedriga firma l’ordinanza da “giallo plus” e rinnova l’appello: «Restiamo prudenti»

TRIESTE Il Friuli Venezia Giulia torna al “giallo plus”. Dopo il nuovo Dpcm e l’uscita della regione dalla fascia arancione, il governatore Massimiliano Fedriga lancia un appello vibrante ai cittadini affinché non abbassino la guardia davanti al Covid e annuncia alcune restrizioni rispetto alle regole base del governo. Riaprono bar e ristoranti, ma non potranno servire consumazioni dopo le 11 a clienti non seduti. Ai negozi si impongono limiti sul numero di clienti ammessi. E per le attività che non rispettano le regole, l’ordinanza della giunta impone la chiusura immediata.
Nella conferenza sul nuovo provvedimento, Fedriga non punta sui singoli paletti ma si rivolge più volte alla popolazione. «Ribadisco – esordisce il presidente – che siamo in mezzo e non fuori dalla pandemia. Il numero di contagi è ancora molto alto e non dobbiamo far passare il messaggio che la zona gialla sia un “liberi tutti” e che ci sia da festeggiare: servono anzi maggiori cautele, perché le occasioni di incontro aumenteranno e il sistema sanitario è ancora sotto stress». Fedriga non è tranquillo: «La situazione è molto molto pericolosa e non possiamo permetterci di allentare la presa. Dalla zona gialla si può passare in modo rapidissimo alla zona arancione e rossa. Capisco i sacrifici che chiediamo, ma dobbiamo difenderci a vicenda: lo dobbiamo anche allo sforzo incredibile del personale sanitario».
E qui si apre il nodo delle raccomandazioni, cioè dei comportamenti che non sono vietati dalle ordinanze nazionali e regionali, ma che sono necessari per ridurre i contagi. Fedriga guarda all’approssimarsi delle festività: «Non possiamo fare controlli nelle abitazioni, ma è fondamentale non recarsi a casa di nuclei familiari diversi dal proprio. È in casa che si eliminano le distanze e si toglie la mascherina: così il contagio dilaga». Le altre raccomandazioni del presidente sono di non prendere mezzi pubblici se non davvero necessario e di organizzare famiglie e negozi affinché dalle 10 alle 12 si crei una fascia protetta, dove ad entrare siano solo gli over 65 (con l’invito implicito a questi ultimi a non girare nel resto della giornata).
Ma le raccomandazioni sono appunto solo raccomandazioni e non prevedono sanzioni di sorta. Quelle ci saranno per negozi, bar e ristoranti che non rispettano le regole. La chiusura sarà immediata per i locali che servano clienti in piedi fra le 11 e le 18: sarà consentito solo di prima mattina, mentre dopo le sei di pomeriggio sono permessi solo asporto e consegna a domicilio, come da Dpcm. Serrande abbassate anche per quei negozi sotto i 40 metri quadrati che facciano entrare più di un cliente per volta. Gli esercizi sopra quella superficie, non potranno invece ammettere più di un cliente ogni 20 metri quadrati. Non potrà inoltre entrare a far la spesa più di una persona per famiglia, a meno che non si tratti di accompagnare un bambino o un non autosufficiente.
Tutte le altre misure sono quelle fissate per la zona gialla dal Dpcm nazionale, rispetto al quale Fedriga entra in polemica sulle scelte fatte per il Natale. «È iniquo mettere sullo stesso piano Roma e Drenchia», dice il governatore in merito al divieto di spostamento fra comuni in alcuni giorni delle festività. Fedriga sottolinea che «un ristorante di Roma ha a disposizione ad esempio ben altro numero di clienti e bloccare la mobilità fra piccoli comuni non serve a limitare i contagi. Servono misure eque e gli spostamenti avrebbero potuto essere almeno su base provinciale, anche se mi auguro che la raccomandazione di non recarsi in nuclei familiari diversi sia rispettata il 25 come il 21 dicembre, perché le raccomandazioni valgono sempre».
Il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli non risparmia una stoccata al presidente: «Ho criticato aspramente Fedriga quando attaccava il governo per averci messo in zona arancione, quando andava in piazza contro le chiusure, paventava oscure trame o chiedeva che la politica (cioè lui) decidesse aperture e chiusure. Oggi i toni di Fedriga sono fortunatamente più prudenti. Noi rivendichiamo la nostra coerenza e di aver sempre richiamato al rispetto delle regole e del buonsenso». —
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