Fedriga eletto presidente della Conferenza delle Regioni: «Vaccini e riaperture le mie priorità»

Il governatore dopo Bonaccini: «Presidenza di continuità per tenere uniti i territori a prescindere dal colore politico»
Fedriga con Bonaccini
Fedriga con Bonaccini

TRIESTE L’indole del mediatore e una posizione sul Covid più prudente di quella del suo partito. Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha raccolto così l’unanimità dei suoi colleghi, che venerdì 9 aprile lo hanno votato come nuovo presidente della Conferenza delle Regioni, con il pugliese Michele Emiliano come vice.

Fedriga nuovo presidente della Conferenza delle Regioni: "Collaboriamo col Governo"


L’esponente della Lega era da mesi in predicato di sostituire Stefano Bonaccini alla guida del coordinamento dei territori, cresciuto enormemente di peso specifico nel continuo confronto tra centro e periferia sulla gestione dell’emergenza Covid. Bonaccini aveva messo il mandato a disposizione dopo le ultime elezioni regionali, che hanno disegnato un’Italia con 14 regioni guidate dal centrodestra. I tempi sono slittati per le continue crisi da gestire, ma da quel momento Fedriga è divenuto informalmente coordinatore dei governatori espressi da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, interfacciandosi a nome dei colleghi con Bonaccini e ponendosi come naturale successore.

Nelle tensioni fra i territori e Roma, il rapporto tra il governatore dell’Emilia Romagna e quello del Fvg si è consolidato, aiutato dal clima ecumenico che con rare eccezioni le Regioni hanno mostrato in questi mesi. Bonaccini si dice convinto che «Massimiliano sarà all’altezza della sfida cui viene chiamato per i prossimi anni. Potrà contare sulla mia leale collaborazione». Il passaggio era nell’aria da mesi e Fedriga dice di volere «una presidenza di continuità, per tenere insieme tutte le Regioni a prescindere dal colore politico. Abbiamo davanti tre sfide: piano vaccinale, riaperture e ripartenza grazie al Pnrr». Il neo presidente tornerà presenza fissa a Roma: un paio di giorni a settimana saranno trascorsi nella capitale, al timone di un organo cresciuto di influenza, «perché la Conferenza ha guadagnato autorevolezza per la capacità di produrre soluzioni».

La priorità del leghista è sulla riapertura delle attività economiche, su cui tutti i governatori spingono da giorni: «Abbiamo già convocato – spiega Fedriga – la commissione che ha lavorato sulle linee guida delle precedenti riaperture, per capire cosa bisogna fare per partire in sicurezza». Per il momento nessuna anticipazione su cosa sarà proposto al governo, mentre nel paese prende piede la protesta contro il lockdown. Attestato su una linea meno barricadera rispetto a Matteo Salvini, il presidente della Conferenza sottolinea comunque che un allentamento è necessario, perché «le istituzioni devono prendere le decisioni assieme ai cittadini: la pandemia la si vince applicando regole comprensibili e sostenibili o non si limita il rischio sanitario: serve pragmatismo». Cose dette anche al presidente Mario Draghi in colloqui telefonici avuti in queste settimane nei panni di governatore del Fvg.

L’altro nodo è quello delle vaccinazioni e la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro con la cabina di regia. «Siamo a disposizione per trovare soluzioni efficaci», continua Fedriga, che respinge ancora una volta al mittente le critiche inviate dall’esecutivo alle Regioni sulle modalità di vaccinazione e sullo spazio eccessivo dato alle categorie essenziali: «Lo prevedeva il piano vaccinale del governo Conte, che abbiamo applicato. Chi fa i vaccini può fare errori, chi li racconta errori non li fa». Una stoccata al ministro Roberto Speranza, con cui si dice che i rapporti non siano idilliaci, al contrario di quelli con la ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini. Fedriga nega le frizioni: «Ho un ottimo rapporto con Speranza. È doveroso che fra governo e Regioni ci sia una dialettica che faccia emergere le criticità per correggerle».

Trasversali i messaggi al nuovo presidente. La capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani auspica «autorevolezza, equilibrio, senso delle istituzioni e spirito di solidarietà nella fase molto difficile che ci sforziamo di superare». Il segretario della Lega Fvg Marco Dreosto evidenzia che «la serietà, l’istituzionalità e il pragmatismo con cui Fedriga ha gestito la Regione sono stati premiati con questa nomina così importante». —


 

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