Fedriga: «Da lunedì riapriamo, ma sarà la fase più difficile. Regole da rispettare per evitare nuove misure restrittive»

Il governatore ha illustrato le linee guida per la ripartenza delle attività economiche, produttive e ricreative sul territorio regionale. Un metro di distanza tra i clienti nei bar e nei ristoranti, negozi aperti con orari estesi (anche h24). Revocato lo stop alle aperture domenicali.10 mq il distanziamento per gli ombrelloni. Nelle piscine analisi periodiche dell'acqua. Parole dure sulla questione immigrati irregolari: «Vanno rispediti in Slovenia»
 
 
Il governatore Masimiliano Fedriga alla conferenza stampa di sabato 16 maggio
Il governatore Masimiliano Fedriga alla conferenza stampa di sabato 16 maggio
TRIESTE. «Grazie al confronto serio con le altre Regioni e le categorie siamo riusciti a coniugare salute ed esigenze economiche individuando misure antivirus attuabili. Da lunedì 18 maggio scatta quella che sarà una riapertura generalizzata con regole. Ci sarà una costante collaborazione col ministero della Salute per monitorare la situazione. L’emergenza, non è finita. Anzi, adesso comincia la fase più difficile in cui ricomincia la vita ordinaria, dovendo rispettare le regole. Speriamo di non dover tornare a misure restrittive».
 
Così il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha annuciato nella conferenza stampa di oggi, sabato 16 maggio, la ripartenza delle attività economiche, produttive e ricreative sul territorio regionale.  «Per la prima volta le Regioni sono riuscie a cooperare allo stesso modo per rispondere alle criticità e risolvere la questione delle linee Inail, ringrazio tutti i colleghi governatori» ha sottolineato Fedriga nel ricordare il lavoro di concertazione nella Conferenza delle Regioni che ha visto il Friuli Venezia Giulia capofila nella linea di un documento unitario da presentare a Palazzo Chigi con gli indirizzi operativi che sono stati accettati ieri sera dal governo.
 
 
Le regole ora ci sono, ma da qui in poi saranno fondamentale il senso di responsablità dei cittadini, l’uso delle mascherine, il rispetto delle regole di distanziamento: In questo senso il governatore non ha escluso l’eventualità di tornare a limitazioni più stringenti nel caso di un nuovo aumento dei contagi. Regole condivise a livello nazionale e disposizioni specifiche della Regione, dunque. Nel corso della conferenza stampa il governatore ha precisato che oltre a ristorazione, commercio al dettaglio e cura alla persona, in regione verrano aperte anche palestre, piscine (dove l’acqua sarà sottoposta ad analisi periodiche di tipo chimico e microbiologico), scuole di ballo (senza contatto interpersonale), alberghi, parrucchieri ed estetisti, stabilimenti balneari, musei, archivi, bibliteche e anche autoscuole e agenzie di commercio e immobiliari oltre all’attività interna dei teatri.
 
Fedriga ha spiegato che la distanza minima tra i clienti nelle attività ristorative e nei bar è stato ridotta a un metro. L'accesso ai locali prevede la facoltà - non l'obbligo - di misurare la temperatura corporea, con la necessità di utilizzo di prodotti igienizzanti per clienti e personale e il divieto della consumazione a buffet. I clienti dovranno osservare almeno un metro di distanza interpersonale, anche per la consumazione al banco. Quando non si starà seduti al tavolo sarà obbligatorio proteggere naso e bocca, così come andranno disinfettate le superfici al termine del servizio.

Il distanziamento tra gli ombrelloni negli stabilimenti balneari, è passato da 5 metri a 10 metri quadrati, con separazione di almeno un metro tra le persone e di 1,5 metri per quanto riguarda le attrezzature. Anche nelle spiagge libere le separazioni interpersonali non potranno essere inferiori a 1 metro. Vietate nelle spiagge attività sportive che creino assembramenti.

Igienizzanti per clienti e personale saranno obbligatori anche nelle strutture ricettive, con disinfezione degli oggetti prima e dopo l'uso dell'ospite, frequente pulizia e disinfezione degli ambienti e garanzia di un adeguato ricambio d'aria.

Particolarmente delicato il tema dei servizi alla persona, tutti consentiti tranne sauna, bagno turco e idromassaggio. D'obbligo almeno un metro di distanza tra le singole postazioni di lavoro e tra i clienti; necessario l'utilizzo di dispositivi sotto il metro di distanza dal cliente, con aggiunta di visiera protettiva e mascherina ffp2 (senza filtro) per gli estetisti. Prescritta la pulizia e la disinfezione delle superfici di lavoro a ogni nuovo cliente.

Secondo le linee di indirizzo, per quanto riguarda il commercio al dettaglio, i clienti dovranno essere distanti almeno un metro e il personale dovrà sempre indossare i dispositivi di protezione e utilizzare igienizzante, che dovrà essere a disposizione anche dei clienti. A questo proposito il governatore ha chiarito che viene meno l'obbligo della chiusura domenicale e che viene raccomandato l'ampliamento degli orari degli esercizi aperti al pubblico, proprio per ridurre gli assembramenti. La possibilità è di allargare le turnazioni e di consentire un’apertura estesa, di fatto senza limiti di orario, in modo da favorire una “diluizione” degli accessi dei clienti. Volendo anche 24 ore su 24. E parrucchieri e centro estetici potranno decidere di tenere aperto anche domenica e lunedì. 

Capitolo mercati, fiere e mercatini: obbligo di contingentare gli ingressi, necessità di guanti usa e getta per acquisti e mascherine per venditori e clienti, distanziamento di parcheggi, corsie mercatali a senso unico, igienizzazione dei capi di abbigliamento e delle calzature e guanti monouso per scegliere in autonomia la merce.

Negli uffici aperti al pubblico dovrà essere osservata la distanza di almeno un metro tra le singole postazioni di lavoro e tra i clienti. Soluzioni idroalcoliche dovranno essere messe a disposizione per le mani nelle sale di attesa e i servizi di sportello saranno esercitati solo da postazioni dedicate e dotate di barriere protettive. Non sarà consentita la funzione di ricircolo dell'aria in impianti di condizionamento. Le superfici di lavoro e le attrezzature dovranno essere disinfettate a ogni nuovo cliente. 

Tema piscine e centri natatori: oltre a tutte le procedure di igienizzazione, le linee di indirizzo prevedono il divieto di accesso alle tribune e non meno di 7 metri quadrati di superficie individuale in solarium e aree verdi. Anche in questo caso la distanza tra le attrezzature non deve essere inferiore a un metro e mezzo.

Riapertura anche per palestre e centri sportivi: qui le distanze obbligatorie dovranno essere di almeno un metro a riposo e due metri durante l'attività fisica, con divieto di utilizzo di macchine e attrezzi non disinfettati. Gli indumenti e gli oggetti personali dovranno essere custoditi nella propria borsa e usate calzature da indossare esclusivamente in palestra.

Oltre alle norme sulla manutenzione del verde, le linee di indirizzo si soffermano su musei, archivi e biblioteche, i quali pure potranno riaprire i battenti: anche qui sono richiesti igienizzanti, segnaletica per delimitare le aree e barriere fisiche ove possibile. Audioguide e supporti informativi potranno essere messi a disposizione solo se disinfettati a ogni utilizzo e gli ascensori saranno limitati alle sole persone con disabilità motoria. 

Riprende da lunedì anche l'attività delle scuole guida e delle scuole nautiche, con sanificazione delle aule e dei veicoli e delle imbarcazioni dopo ogni lezione. Pure in questo caso obbligo di igienizzanti e protezioni per naso e bocca, favorendo la didattica a distanza e osservando un metro di stanza tra ogni persona.

Infine per quanto concerne le agenzie di commercio e immobiliari vanno evitati assembramenti durante le visite e si prevede che, se l'immobile è occupato, il proprietario debba rimanere all'esterno durante la visita del cliente. Occorrerà indossare copriscarpe monouso

Confermata la revoca, dalla prossima settimana, dello stop alle aperture domenicali. Per quanto riguarda la mobilità all'interno della regione, da lunedì non ci saranno restrizioni.

 
LA QUESTIONE PROFUGHI: «VANNO RISPEDITI IN SLOVENIA»
 
Così Fedriga sull’aumento dei profughi in arrivo negli ultimi giorni in conferenza stampa: «Il piano è di non farli più entrare e di rispedirli in Slovenia. È quello che abbiamo chiesto al Governo e devo dire che c’è stata, almeno a parole, una condivisione anche da parte del Ministero dell’Interno. Non possono chiederci, perchè oltretutto non abbiamo neppure la forza, dal punto di vista sanitario e a prescindere dal coronavirus, di gestire anche l’emergenza sanitaria degli immigrati che entrano illegalmente. Le linea della Regione non è capire dove metterli, ma rispedirli da dove sono venuti, lo dico con chiarezza, perchè altrimenti la situazione diventa inaccettabile. Utilizzo delle parole forti apposta, per far capire che la situazione è divenuta insostenibile. O si fanno delle riammissioni in Slovenia immediate per quanto ci riguarda non saremo in grado di gestire la situazione, e non vogliamo comunque gestirla». 
 
CONFINI APERTI 
 
«Io ho parlato con il presidente sloveno il quale mi ha detto che c’è la volontà, come abbiamo noi, di aprire i confini, e credo che lo farà verso giugno - ha aggiunto Fedriga a margine della conferenza stampa - è chiaro però che non è una decisione che prendiamo unilateralmente come regione, anzi noi competenze dirette in questo senso non le abbiamo. Resta il fatto che io sono più che favorevole a un ritorno alla normalità».
 
La Slovenia sembra andare più veloce? «No, non vedo sostanziali differenze con noi. La mia preoccupazione, se ci fosse stata una riapertura differenziata tra i due paesi, c’era, perchè avrebbe voluto dire che gli italiani avrebbero potuto andare in Slovenia e fare acquisti e non viceversa», ha risposto Fedriga per il quale «l’apertura dei confini deve consistere proprio in questo: una simmetria nelle riaperture e io questo spero che possa avvenire presto». E la mobilità tra regione e regione? «Su questo noi abbiamo già il parere positivo da parte della prefettura. Permette l’incontro tra parenti di province limitrofe e anche in regioni diverse», ha risposto il governatore. 
 
ENTRO LA SETTIMANA PRATICHE COMPLETATE PER LA CASSA INTEGRAZIONE
 
«Entro questa settimana - ha spiegato Fedriga - la Regione Friuli Venezia Giulia chiuderà tutte le pratiche relative alla cassa integrazione in deroga (Cigd). Ad oggi sono state processate 7.000 domande, quindi di fatto mancano poche unità e il lavoro, per parte della Regione, sarà finito: adesso ovviamente spetta all’Inps concludere l’iter».

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