Fedriga bis, le priorità della Regione Fvg in dieci punti
Sanità; autonomie locali; lavoro, formazione e ricerca; cultura, sport e Go2025; società partecipate; attività produttive e turismo; patrimonio; insfrastrutture e collegamenti; ambiente; risorse agroalimentari e montagna
Cinque anni alle spalle e altri cinque per terminare il lavoro, perché la legge non consente il terzo mandato. Il presidente Massimiliano Fedriga ha tempo fino al 2028 per lasciare il segno sul Friuli Venezia Giulia.
Ecco, in 10 punti, quali sono le principali sfide che dovrà affrontare.
1. La riforma in attesa e le case di comunità
Il prossimo assessore dovrà portare in approvazione una ventina di delibere per rendere operativa la riforma del 2019 bloccata dal Covid. Bisognerà ad esempio riorganizzare l’emergenza urgenza e l’assistenza agli anziani, nonché intervenire sulle liste d’attesa (con il previsto aumento del privato accreditato) e sulla chiusura di alcuni piccoli ospedali e punti nascita. C’è inoltre il ridisegno della sanità territoriale finanziato con 150 milioni del Pnrr per la creazione di case e ospedali di comunità.
2. Il personale in servizio negli enti locali
Il primo nodo è il personale nei Comuni: con centinaia di milioni fermi per mancanza di impiegati che seguano i progetti, come si stimolerà la partecipazione a concorsi spesso deserti? Il futuro assessore dovrà curare poi il dossier Province elettive: l’auspicio è che siano reintrodotte con legge nazionale. Sull’immigrazione la giunta intende perseguire i respingimenti in Slovenia e realizzare un hotspot, ma il modello resta l’accoglienza diffusa, criticata dal centrodestra e però mai modificata.
3. Crisi industriali e Valle dell’idrogeno
La giunta batterà ancora sugli incentivi alle assunzioni e rafforzerà i servizi alle famiglie, spingendo anche la misura di attrazione dei talenti per tentare di invertire il trend demografico. L’unica crisi industriale in atto è intanto quella di Wärtsilä: l’auspicio è che diventi occasione per attrarre più di un investimento. Il futuro assessore seguirà molte pratiche: dalla Valle dell’idrogeno alla mai attuata regionalizzazione della scuola, senza dimenticare le politiche attive del lavoro.
4. Il grande evento di Gorizia Capitale 2025
L’impegno prevalente su una sola ma pesante voce. La legislatura in via di inaugurazione celebrerà l’atteso appuntamento di Gorizia Nova Gorica Capitale europea della Cultura 2025. Si tratta di un evento con cui la Regione intende valorizzare la dimensione transfrontaliera del Fvg e il ruolo di punto di riferimento nell’Europa centro-orientale, dopo la distensione portata avanti dai presidenti Mattarella.
5. I patti con Roma e le società da rivedere
Dopo l’accordo con lo Stato che vale 2 miliardi di trasferimenti risparmiati in 5 anni, la giunta lavorerà per rivedere il sistema di finanziamento della sanità, non indicizzato rispetto all’aumento della spesa. Il prossimo assessore dovrà poi mettere mano alle partecipate: dopo la cessione di Mediocredito e la nascita di Fvg Plus (da riempire di contenuti), prenderà corpo la nuova società di gestione delle autostrade ed è probabile un aggiornamento delle funzioni di Friulia, Informest e Finest.
6. Gli investimenti esteri e le piste ciclabili
Il presidente Fedriga ha sottolineato appena rieletto la priorità da dare all’attrazione di investimenti di società estere. Vi si dovrà affiancare un uso razionale delle risorse Ue per l’innovazione tecnologica e digitale delle pmi. La giunta si impegna a pressare Roma sul riconoscimento dell’extradoganalità dei punti franchi triestini. In ambito turistico si lavorerà sulle piste ciclabili. Il dilemma: si continuerà a investire sull’innevamento artificiale in tempi di riscaldamento globale e siccità?
7. Trasloco in Porto vecchio e futura Insiel
Il nuovo responsabile del Patrimonio sarà chiamato a gestire il trasferimento degli uffici triestini della Regione in Porto vecchio e vendere gli importanti palazzi che resteranno vuoti. Sul fronte Demanio la Regione chiederà al governo il controllo diretto delle concessioni balneari e dei canoni conseguenti. Infine l’informatica: ci sarà un riassetto della società in house Insiel dopo che gli annunci di riforma sono rimasti al palo tanto con la giunta Serracchiani che con la prima giunta Fedriga?
8. L’isolamento, la ferrovia e gli interport
Il problema è l’isolamento. Dopo la pandemia la giunta verificherà i risultati della cessione di quote dell’aeroporto a F2i e lavorerà di sponda col ministro Salvini per ottenere i 2 miliardi per velocizzare la ferrovia Trieste-Venezia (tagliando qualche fermata per guadagnare tempo?). Oltre alla terza corsia dell’A4 da finire, c’è la rete degli interporti da raccordare allo scalo triestino. Sull’edilizia popolare, è aperta la questione del criterio di residenza “anti-immigrati”, bocciato in sede giudiziaria.
9. Decarbonizzazione e contributi benzina
L’ultimo scorcio della legislatura si è caratterizzato per un investimento di 155 milioni per l’installazione di pannelli fotovoltaici. La giunta continuerà su questo filone. L’obiettivo è arrivare alla decarbonizzazione entro il 2045: il modello dovrà essere dimostrato portando a termine con successo le riconversioni della Ferriera e della centrale A2A. Come sempre saranno rinnovati i contributi benzina. Non all’ordine del giorno, ma la Regione è pronta a valutare un rigassificatore off shore.
10. La siccità e la promozione “Io sono Fvg"
Alla fine della scorsa legislatura la giunta ha investito su sistema irriguo, costruzione di bacini e agricoltura di precisione: misure che servono a fronteggiare la siccità e che nei prossimi anni dovranno essere messe in campo e valutate, così come lo studio sulla creazione di un desalinizzatore in cooperazione con Israele. Importante è pure la promozione: la spinta sarà sempre sul marchio Io sono Fvg, con cui si è uniformata tutta la promozione territoriale agroalimentare e turistica.
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