Federmoda Fvg lancia lo shopping scontato per chi ha il Reddito di Cittadinanza
TRIESTE Chi percepisce il Reddito di cittadinanza potrà avere uno sconto del 15% nei negozi d’abbigliamento che aderiranno al protocollo d’intesa siglato dalle 4 rappresentanze provinciali di Federmoda. Dopo la firma, ieri nella sede Confcommercio di Udine, parte la campagna iscrizioni tra gli esercenti: a fine agosto ci sarà un primo elenco regionale dei punti vendita che partecipano.
Non esistono a oggi proposte analoghe nel resto d’Italia: è un’iniziativa capofila per quella che, nelle intenzioni dei promotori, è un’azione di solidarietà verso le fasce più deboli. Nessun endorsement di tipo politico al governo gialloverde, precisa a chi glielo chieda la presidente di Federmoda Fvg Antonella Popolizio, ma un supporto circoscritto al RdC: «Un atto dovuto, anche alla luce della funzione politico-sociale rivestita dalla categoria dei commercianti nella società. I piccoli negozi sono da sempre attenti alle dinamiche cittadine. L'obiettivo è supportare la politica di sostegno al reddito del governo, facendo conoscere l’iniziativa anche nelle altre regioni italiane».
La convenzione attuativa del protocollo prevede che chi vuole beneficiare dello sconto presenti come mezzo di pagamento la “Carta Rdc” emessa da Poste italiane: quella Postepay caricata mensilmente con l’importo del RdC spettante al nucleo familiare, con cui è possibile acquistare beni e servizi. La scontistica non sarà applicabile a merce già soggetta ad altri ribassi. La sperimentazione partirà con le prime adesioni dai negozi: per riconoscerli basta cercare il logo sullevetrine con la scritta “Qui il tuo reddito di cittadinanza vale di più”.
La prima scadenza per gli esercenti è il 31 agosto per una lista degli aderenti a livello regionale. Elenco che pare destinato a crescere: «Anche le sottoscrizioni giunte in ritardo saranno benvenute – aggiunge Roberto Rosini, presidente Federmoda Trieste –. Faremo delle “recall”. E si entrerà davvero in attività con ottobre: finché ci sono i saldi le altre tipologie d’acquisto saranno marginali». In teoria non ci sono limiti di spesa. Il protocollo non li prevede, e per le direttive di Roma il Rdc consente «l’acquisto di ogni genere di beni di consumo e servizi a eccezione» di specifiche categorie, tra cui non c’è l’abbigliamento. Ma «chi è in difficoltà difficilmente farà “spese pazze” – così Rosini –. L’idea di fondo è che pure i vestiti possono essere generi di prima necessità: si pensi alle scarpe da ginnastica per i bimbi che vanno a scuola». Per il presidente regionale Confcommercio Giovanni Da Pozzo è «una forma di incentivazione e supporto operata dalle categorie di settore». Ieri presenti alla firma anche Mario Ulian e Antonella Pacorig, presidenti Federmoda a Udine e a Gorizia. —
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