Fasiolo: «Su Cardiologia chiusa il mutismo del Comune di Gorizia»
La consigliere dem all’attacco: «Decisione verticistica che danneggia Gorizia e l’ospedale San Giovanni di Dio»
«Il Consiglio delle autonomie locali ha approvato a Udine le linee-guida 2025 per le Aziende sanitarie. Latisana non chiuderà il punto nascita. Di fronte alla chiusura di Cardiologia e al probabile ridimensionamento di Urologia a Gorizia dove il numero di interventi è molto più alto rispetto a Urologia di Trieste, non si è levata parola da parte dell’assessore Gatta, vicesindaco di Gorizia».
Lo sottolinea in una nota Laura Fasiolo, consigliera regionale del Pd. «La scelta di togliere il reparto alla cardiologia del capoluogo è una decisione verticistica, priva di condivisione con il territorio e gli operatori sanitari, non significa riorganizzazione ma depauperamento regionale. La decisione è irragionevole e non condivisa – prosegue Fasiolo che fa parte della III Commissione – tenuto anche conto, come richiamato dalle organizzazioni sindacali, del trend di crescita dei ricoveri: 551 utenti, 31 in più rispetto al 2022, e considerata la situazione a rischio legata all’elevato tasso di invecchiamento della popolazione dell’Alto Isontino».
«Inoltre, gli impianti di pacemaker di cui la cardiologia goriziana è altamente esperta, con modalità innovative introdotte da oltre un decennio e monitoraggi all’avanguardia con la telemedicina e telemonitoraggio (ben 1.278 da remoto), esprimono professionalità di alto livello irreperibili sul Territorio e che non possono andare disperse», aggiunge la consigliera dem. «Sono pienamente solidale con le parole delle organizzazioni sindacali Uil-Fpl e Nursind: ritengo inaccettabile togliere posti letto di cardiologia in un contesto come quello di Gorizia alla cui popolazione si farebbe un pessimo servizio».
«Il mutismo della vicesindaca, che ieri non ha proferito parola davanti alla proposta dell’assessore Riccardi, è espressione di una scelta di totale subalternità, che pesa e peserà sui cittadini non solo di Gorizia, ma di tutto l’Alto Isontino. Sarà nostra cura – conclude Fasiolo – difendere il territorio nelle sedi di competenza e parallelamente denunciare il suo ingiusto svilimento».
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