Fasana, il vecchio camping fa spazio al “Pineta resort”

FASANA. È stato già battezzato con il nome di Pineta Resort, nascerà nella zona di Fasana - di fronte alle isole Brioni - e richiederà un investimento di una trentina di milioni di euro. È l’imponente insediamento turistico il cui progetto preliminare è stato presentato durante la seduta del Consiglio comunale dal direttore del “Pineta” Zeljko Perekovi, titolare di un’azienda che una quindicina di anni fa ne ha realizzato uno simile a Novalja, sull'isola di Pago: struttura che oggi registra mezzo milione di soggiorni all'anno.
Il futuro insediamento prende il nome dall'area in cui è ubicato, “Pineta” appunto. È prevista la totale ricostruzione dell'attuale campeggio che ai tempi della guerra patriottica fungeva da campo profughi; saranno collocate delle mobil home e verranno costruite delle villette di lusso per una capacità ricettiva complessiva di 1.440 posti letto, capaci di offrire 320mila pernottamenti all' anno.
Il punto di forza della struttura sarà rappresentato dalla zona ricreativa che oltre al parco acquatico presenterà delle piscine coperte fruibili dunque in ogni stagione anche da parte di giovani che le vorranno utilizzare per allenamenti sportivi. Ci saranno inoltre due passeggiate, una riservata ai pedoni e l'altra per ciclisti e pattinatori.
Al centro del Pineta Resort sorgerà una piazza che si aprirà verso il mare, circondata da locali per la ristorazione e vari fori commerciali. Un capitolo a parte riguarda l'«etnovillaggio» concepito come punto in cui presentare le tradizioni e i prodotti del territorio con sale da degustazione e punti vendita. Ci sarà poi un padiglione riservato alle specialità delle altre regioni del paese. Perekovi„ ha voluto precisare nell’aula comunale che i progettisti hanno rispettato i dettami dei piani ambientali attualmente in vigore prevedendo interventi non invasivi e nel pieno rispetto del patrimonio storico-culturale e rurale presente sul territorio, come casite, chiesette campestri e i resti romani. Per il funzionamento della struttura si prevede la creazione di 150 posti di lavoro, una cinquantina dei quali fissi.
Fin qui il progetto. Per giungere alla fase operativa mancano la definizione del contratto di concessione e infine il disco verde definitivo da parte del Consiglio municipale. A seguire, nel primo trimestre dell'anno prossimo, dovrebbe venir elaborato lo Studio sull'impatto ambientale: poi il via libera al cantiere. Quanto al finanziamento, è stato precisato infine, si fa affidamento su un credito bancario ma anche su risorse proprie. (p.r.)
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