Il Faro della Vittoria tra selfie e incanto: triestini e turisti a centinaia in fila

Il sito preso d’assalto in questi giorni di grande afflusso di vacanzieri. Tanti i locali alla prima visita o “ciceroni” per amici da fuori città

Micol Brusaferro
Una carrellata di foto scattate al Faro della Vittoria da Francesco Bruni
Una carrellata di foto scattate al Faro della Vittoria da Francesco Bruni

L’andirivieni è continuo. Turisti da tutto il mondo, oltre a tanti italiani e anche triestini che accompagnano gli amici in visita alla città. C’è chi arriva e prende il biglietto per salire e mentre aspetta il proprio turno rivolge qualche domanda al personale. E chi scende ma si ferma ad ammirare le foto scattate sulla sommità o per realizzare ancora qualche immagine al monumento.

Dalla riapertura stagionale, a fine marzo, il Faro della Vittoria registra quasi sempre il pienone. E così è stato anche sabato, quando le persone si sono presentate prima dell’apertura, pronte al primo turno di salita.

Triestini e turisti

Ad inaugurare la giornata un gruppetto di spagnoli e italiani. Tanti poi i vacanzieri austriaci, polacchi, tedeschi e poi quelli italiani da Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio. Chi arriva riceve subito poche e semplici istruzioni.

Il biglietto è gratuito, il tempo massimo di permanenza, compresa salita e discesa, è di 15 minuti.

 

Si può arrivare in cima a piedi, affrontando 232 gradini, o si può salire con l’ascensore, che porta un massimo di tre persone alla volta. Arrivati sul terrazzo panoramico tutti restano senza fiato. Un po’ per le scale impegnative, ma soprattutto per la vista che spazia sulla città in modo unico. Non c’è persona che non si scateni con foto, video, selfie, dirette social da condividere con i parenti e gli amici lontani.

Fra terra e mare: la storia dei grandi fari di Trieste, luce per i naviganti
Le foto del faro della Vittoria (e di quello in Sacchetta) firmate da Andrea Lasorte

Prima di salire sono i bambini soprattutto a porre domande al personale, curiosità sulla grandezza della struttura, sulla figura della Vittoria Alata e poi sulla costruzione e sulla storia del monumento, che molti visitatori definiscono «imponente e maestoso».

anti turisti ma anche triestini estasiati dalla fascino del faro
anti turisti ma anche triestini estasiati dalla fascino del faro

Amici da fuori città

Sabato tanti i triestini che hanno fatto da “guida turistica” agli amici giunti da fuori città. «Sono con i miei cugini, dalla Liguria, sto facendo scoprire loro le meraviglie del territorio - spiega Deborah Cociancich -. Ieri siamo andati anche alle grotte di Postumia, oggi alla Grotta Gigante e prenderemo pure il Tram, che finalmente è ripartito. Io - ricorda - ho visitato il Faro una ventina di volte e, quando ero piccola, con mio papà ho raggiunto anche la grande lanterna in cima, che in quegli anni era visibile».

Roberto Cattaneo vive da tanti anni a Trieste ma ha visitato il Faro per la prima volta, accompagnando un gruppo di amici giunti da Milano: «molto bello, e pensare che non ci ero mai stato - dice subito - adesso penso già di tornarci, e a portare mia moglie».

Entusiasti gli altri componenti del gruppo: «la vista qui è stupenda, è davvero molto emozionante. Trieste è meravigliosa - sottolineano - andremo in questi giorni anche a Opicina, alla Risiera, alla Foiba e a fare una scorta di ottimi salumi».

Anche Rita Napolitano ha fatto da cicerone agli amici arrivati in vacanza da Torino: «ho consigliato tra le tappe anche una visita qui, credo sia un luogo che vale la pena sicuramente vedere. Proseguiremo con Miramare, il Castello di San Giusto, il centro cittadino e forse anche Montegrisa, che hanno osservato proprio dal Faro e che li ha incuriositi».

Da Cracovia a Trieste

Tra i turisti stranieri, una famiglia di Cracovia: «Siamo arrivati da poco e Trieste ci è subito piaciuta - racconta Emilia Szczygielek insieme ai genitori - oggi siamo venuti qui perché è una bella giornata, non troppo calda. Ma il giro della città è appena iniziato, abbiamo in programma anche altre destinazioni, come il Castello di Miramare».

Una volta scesi dal Faro, molti osservano con attenzione anche i dettagli che compongono il monumento, come la statua del Marinaio Ignoto, alta più di otto metri e 60 cm, che raffigura l’immagine di un marinaio con il classico copricapo da pioggia della Regia Marina, la grande ancora del cacciatorpediniere Audace o i due proiettili all’entrata, che appartenevano alla corazzata austroungarica Viribus Unitis, affondata nella Base di Pola nel 1918.

Orari e visite

Il Faro sarà aperto, sempre a ingresso gratuito, nei mesi di aprile, maggio, giugno e settembre il venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

A luglio e ad agosto la disponibilità per le visite si allunga, dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. A ferragosto l’orario sarà continuato. A ottobre apertura venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

Dal 7 al 11 ottobre l’orario continuato dalle 9.30 alle 17.30 in occasione della settimana della Barcolana.

Infine l’ultimo mese dell’anno per salire e ammirare la città dall’altro sarà novembre, solo dal primo giorno del mese al 4, dalle 9.30 alle 16.30.

Programmate anche alcune aperture straordinarie, dalle 10 alle 19, nei giorni del primo maggio, 2 giugno e, come detto, 15 agosto. L’ultima salita è consentita sempre mezzora prima della chiusura. Il Faro dipende dalla Marina Militare ed è aperto al pubblico grazie a una speciale convenzione stipulata con la Regione Friuli Venezia Giulia tramite l’Erpac, Ente regionale per il patrimonio culturale. —

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