Fari, segnali e relè lungo l’ex ferrovia: il materiale vintage viene dato in regalo

MONFALCONE La ferrovia ex Fincantieri sta iniziando a sparire, anche se pezzo a pezzo. Dopo aver eliminato i binari nell’area del nuovo giardino Fallaci, all’incrocio tra via Aquileia e via Aulo Manlio, e avviato la rimozione di quelli che attraversano via Aris e via Terenziana, il Comune, proprietario del tracciato da inizio 2017, ha deciso di cercare qualcuno che si porti via segnali, lampade, “campane” e relè. Materiale che regalerà a chi si farà avanti, ma privati cittadini o associazioni dovranno occuparsi dello smontaggio, ritiro e trasporto dei dispositivi di segnalazione, cartelli e palerie ferroviari.
Qualcuno, pare, abbia già dimostrato il suo interesse, anche se tra le associazioni di amatori che hanno finora telefonato all’ufficio Ambiente per chiedere informazioni non c’è la Fondazione Ferrovie italiane, all’opera per riaprire il Museo ferroviario di Campo Marzio a Trieste. «Abbiamo contattato noi la Fondazione e abbiamo riscontrato che non c’è interesse per il materiale che è si “vecchio” , ma non storico», spiega il dirigente dell’Area tecnica del Comune, Enrico Englaro. Segnali, lampade, pedali di comando risalgono al massimo agli anni Sessanta dello scorso secolo, visto che fino a una quindicina d’anni fa il raccordo era in esercizio, utilizzato da Fincantieri per il trasporto di lamiere nello stabilimento di Panzano, e quindi rispondente alle specifiche tecniche richieste da Rfi.
Il raccordo ferroviario è coetaneo della ricostruzione successiva alla prima guerra mondiale e alla nascita del quartiere operaio di Panzano. I primi terreni furono acquistati dal Cantiere navale triestino nel 1919 e altri nel 1924, mentre il tracciato fu completato alla fine degli anni Venti e il primo viaggio di un trasporto merci fu effettuato all’inizio degli anni Trenta, continuando però per l’appunto a essere utilizzato e quindi sottoposto ad adeguamenti nei decenni successivi. Nel 2001 il flusso ferroviario è stato di circa 600 carri e una media di tre convogli alla settimana, ma dal 2011 è pressoché inutilizzato.

Insomma, la segnaletica ferroviaria che ancora fa bella mostra di sé lungo il tracciato che da viale Cosulich arriva fino a Ronchi Sud può essere definita vintage, ma non appunto “storica”. Potrebbe però attirare gli appassionati, i nostalgici e chi magari pensa di arredare un locale a tema. Di certo non chi pensa di poter in qualche modo guadagnarci su, nonostante le condizioni di quanto viene ceduto, perché l’avviso pubblicato dal Comune per raccogliere la manifestazione di interesse alla cessione gratuita del materiale prevede che segnaletica e altri dispositivi siano acquisiti solo per “scopo artistico e didattico-museale”, per esposizioni che vertono sulla memoria e sulla storia dei trasporti.
Gli enti, associazioni o privati che otterranno il materiale dovranno impegnarsi a conservare quanto ritirato per almeno tre anni. Gli operatori interessati hanno in ogni caso tempo per farsi avanti fino alle 12 dell’1 settembre, esclusivamente scrivendo una mail all’indirizzo Pec comune.monfalcone@certgov.fvg.it. Per informazioni o consultazione del materiale fotografico si può invece contattare l’ufficio Ambiente telefonando al numero 0481 494474 oppure scrivendo alla mail angela.cervai@comune.monfalcone.go.it.
Nel caso in cui le richieste latitassero, sarà il Comune a occuparsi di eliminare il materiale, innanzitutto nel tratto tra viale Cosulich e il nuovo giardino del benessere, dove i binari dovrebbero essere soppiantati da una prima tranche di pista ciclabile entro il prossimo anno. Ma intanto c’è l’oggettistica vintage da prenotare... —
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