Fantinel, un affare da 5 milioni di euro incagliato in Serbia
Il gruppo si è lanciato in un’operazione immobiliare bloccata da un contenzioso tra il gruppo Cunja e una banca

Da Trieste a Belgrado per cinque milioni di euro. Una dozzina di cause civili in cui si fronteggiano società, imprenditori e banche triestine e in cui è coinvolta indirettamente anche una finanziaria della famiglia Fantinel, proprietaria della Triestina Calcio, sono approdate al Tribunale civile della capitale serba. Al centro delle vertenze “esportate” nel cuore dei Balcani, vi è un’ampia area che dovrebbe ospitare a breve scadenza un enorme centro commerciale. Quest’area è adiacente all’aeroporto di Belgrado e su di essa aveva posto gli occhi cinque anni fa, dopo averne intuito le potenzialità commerciali e finanziarie, l’imprenditore triestino Daniele Cunja, impegnato con le sue società nel ramo dei trasporti internazionali.
Aveva comprato l’area attraverso due collegate serbe controllate da una sua finanziaria e all’affare avevano partecipato con quote minoritarie anche altri soci. Fin qui tutto chiaro. L’area nel frattempo si era rivalutata, grazie a quello che in Italia viene definito un cambio di destinazione d’uso. Poi per “chiudere l’affare” Daniele Cunja e i suoi collaboratori erano entrati in contatto con la cordata formata dalla «Fia invest» della famiglia Fantinel - con un ruolo premimente - e dalla «Finest», la finanziaria partecipata dalla «Friulia» che ha per scopo quello di promuovere la cooperazione economica con i Paesi dell’area balcanica. Il prezzo dell’area nel frattempo era più che raddoppiato e il mercato diceva che sarebbe cresciuto ancora. Questo però non aveva fermato la cordata targata “Fantinel”.
L’acquisizione dell’area era avvenuta attraverso la cessione di altri terreni e con l’acquisizione del 100 per 100 delle azioni delle due società serbe del gruppo Cunja. Qui erano sorti i primo problemi, aggravati della crisi del trasporto internazionale e dai suoi riflessi sul gruppo Cunja. L’intavolazione dei terreni aveva nel frattempo subito un grave ritardo; erano entrati in scena gli studi legali ed erano partiti i primi ricorsi in Tribunale. Il gruppo Cunja per uscire dalla crisi aveva ceduto i propri crediti alla sede di Trieste della Lubljanska Banka, ma poi aveva fatto marcia all’indietro, cambiando idea. “Restituitemi il credito che vi ho ceduto”. Ora il gruppo Fantinel e la Fia Invest, si trovano in mezzo al guado: non sanno a chi versare il saldo del prezzo di acquisto del terreno. Lo pretendono sia Cunja, sia la Lubianska Banka che su questo dettaglio si stanno confrontando nell’ennesima causa civile.
“La somma è a disposzione dell’avente diritto ed è stata depositata in una banca” ha spiegato ieri il legale del gruppo Fantinel, l’avvocato Emanuele Urso, aggiungendo che la Triestina Calcio non è coinvolta, nemmeno di strascio in questa querelle triestino - balcanica approdata a Belgrado.
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