Fango e rifiuti intasano la Foiba di Pisino: è disastro ecologico

L’acqua si è alzata di 50 metri sfiorando il limite della città. Ora si teme l’inquinamento nell’area delle falde acquifere

PISINO. Ha provocato un incidente ecologico dalle proporzioni ancora da accertare l'eccezionale nubifragio dello scorso fine settimana in alcune zone dell'Istria centrale e meridionale. Tonnellate e tonnellate di fango, rami, ma anche rifiuti di plastica, gomma e di materiale edile sono finiti a Pisino nella foiba trasportati dall'omonimo torrente, tanto da otturarne l'entrata e di conseguenza il livello dell'acqua si è alzato nientemeno che di 50 metri arrivando fino alle mura di cinta, colmando tutto l'inghiottitoio.

Poi con il passare delle ore l'acqua ha trovato uno sfogo tanto da abbassarsi gradualmente fino alla normalità. Probabilmente rimarrà senza risposta la domanda su quanta immondizia sia finita nel corso sotterraneo del torrente e sull'impatto sulle falde acquifere nel sottosuolo. Gli ambientalisti dell'associazione “Naš potok” (Il nostro torrente) parlano di ecocidio e il consigliere regionale del partito populista Živi zid (Barriera umana) Damir Grunbaum punta il dito contro il potere dietino che governa Pisino per alcuni interventi nel settore ambientale ritenuti sciagurati. Un fatto comunque è certo: le immondizie finite nella foiba sono state trasportate dal torrente Drazej affluente del torrente Foiba, il cui corso di recente è stato modificato all'altezza della discarica di materiale edile di Lakota. Una modifica resasi necessaria in seguito al cedimento nel giugno scorso della volta del tunnel sotterraneo del corso d'acqua.

Praticamente è stato costruito un by pass a cielo aperto che però non è riuscito a contenere il torrente in piena allagando l'area e risucchiando l'immondizia. Fino al 2015 quando è stata presa in gestione dall'azienda municipalizzata Uslga, la discarica operava nell'illegalità. Qui finivano annualmente dai 6 ai 7 mila metri cubi di rifiuti soprattutto calcarei depositati dall'azienda per l'estrazione e la lavorazione della pietra Kamen. Da qui il colore bianco che il torrente Drazej assumeva specie dopo le abbondanti piogge. La contestazione di Grunbaum riguarda innanzitutto la legalizzazione della discarica, per la sua grande vicinanza a due aree naturali sotto tutela. —

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