Falsifica un documento per bere alcolici al bar

Un minorenne di Cormons è stato denunciato per aver utilizzato la carta d’identità di un amico sostituendo la fotografia

CORMONS “Prova a prendermi” è un film del 2002 diretto da Steven Spielberg, adattamento del romanzo autobiografico “Catch me if you can” di Frank Abagnale Jr. Un rapido accenno alla prima parte della trama: Frank vive in varie pensioni di New York sfruttando un blocchetto degli assegni di sua proprietà ma, quando i 25 dollari sul conto aperto dal padre finiscono, gli assegni cominciano a tornare indietro, e i proprietari degli alberghi si rifiutano di concedere gratuitamente un alloggio al giovane. Il ragazzo, allora, si rende conto che l’unico modo per venirne fuori è falsificare gli assegni sui quali cambia accuratamente l’anno di nascita stampato (da 1948 a 1938) e si ribattezza Frank Taylor.

Perché questo riferimento cinematografico? Perché a Cormòns vive un minorenne che, pur di potersi bere in assoluta tranquillità una birra al bar, come fanno i più “grandi”, ha falsificato la carta d’identità di un amico, adattandola alle sue... fattezze. E viene da pensare che quel film, che sbancò al bottegghino, deve averlo visto con grande attenzione.

Il fatto risale già a qualche giorno fa ma la notizia si è diffusa nella cittadina collinare solamente ieri. Peraltro, essendo minorenne, viene mantenuta rigorosamente riservata la sua identità. Si sa soltanto che ha 17 anni e, pur vivendo nella cittadina collinare, frequenta un non meglio precisato istituto scolastico di Cividale del Friuli. Non vengono forniti altri particolari sul tipo di scuola e sulla sua ubicazione proprio per non arrivare alla sua identificazione.

Ma la sua “furbizia” gli è costata cara. Perché il ragazzo è stato denunciato dalla Polizia di Stato del commissariato della città ducale per aver falsificato il documento d’identità. Ecco i particolari. Il diciassettenne, all’uscita da scuola, si era seduto in un bar di Cividale assieme ad alcuni compagni. Senza pensarci su due volte, ha chiesto di farsi portare una birra, esibendo una carta di identità da cui risultava maggiorenne. Il titolare del locale però ricordava il volto del ragazzo e la sua giovane età e ha chiamato le forze dell’ordine per un controllo. Ed è stato in quel momento che gli agenti del commissariato hanno fatto la scoperto: il minore aveva falsificato la carta di identità che un amico maggiorenne aveva dimenticato a casa sua, sostituendo la foto. Il documento falsificato è stato, prontamente, sequestrato.

Tutto ruota intorno al cosiddetto “decreto Balduzzi” in materia di bevande alcoliche che sancisce il divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di anni 18. La norma è stata, tuttavia, modificata con l’introduzione di due nuovi commi che prevedono l’estensione della sanzione prevista per chi somministra bevande alcoliche ai minori anche a coloro che impiegano distributori automatici di alcolici che non consentono la rilevazione automatica dei dati anagrafici dell’utilizzatore o che non siano presidiati da personale incaricato all’effettuazione di tale controllo. —


 

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