Fallimento per la General Service di Abram
La società General Service Srl, amministrata da Roberto Abram, è fallita. Lo ha decretato il Tribunale di Gorizia che ha pronunciato la sentenza il 9 dicembre scorso. Il Collegio giudicante era presieduto da Giovanni Sansone, a latere Annalisa Berzazi e Barbara Caponetti.
Il Collegio giudicante ha quindi nominato curatore fallimentare Riccardo Tessarolo, di Monfalcone. Con la sentenza, dunque, la General Service è stata dichiarata insolvente. Si parla di un fallimento legato a una perdita societaria di circa 630mila euro, rappresentata in parte da mutui ancora aperti in ordine alla realizzazione a proprio carico del reparto wellness “Acquamica” all’interno dell’impianto natatorio, e in parte da ingiunzioni creditorie. Crediti quantificabili sull’ordine dei 226mila euro. In particolare, si tratta di debiti nei confronti di Equitalia per circa 55mila euro, nei confronti dell’Inps per circa 15mila euro e di decreti ingiuntivi promossi da fornitori e istituti bancari per circa 156mila euro.
Un evento di evidente impatto in città, considerato il ruolo assunto dalla società, che per quasi trent’anni ha gestito in concessione diretta la piscina comunale di Monfalcone.
Il tutto a fronte di fasi alterne nell’ambito del rapporto di concessione dell’impianto natatorio tra il Comune e la società. Rapporto interrotto nell’autunno del 2014, cui era seguita la chiusura della struttura, fino al subentro, nel gennaio scorso, della società sportiva dilettantistica Arca di Oderzo, in virtù del bando di gara predisposto dall’ente locale, in applicazione del decreto Monti sull’affidamento dei servizi pubblici a rilevanza economica.
Allo stato attuale rimane, pertanto, in piedi il diritto di superficie temporaneo a favore di General Service relativo al reparto “Acquamica”, una piscina e spazio dedicati al wellness e al potenziamento motorio, realizzato a carico della società, a fronte della disposizione diretta del bene e dei relativi rientri economici e per i quali l’amministrazione comunale ha già a suo tempo fissato il termine al 31 dicembre 2018 per il rientro a pieno titolo della proprietà in capo all’ente locale. Spazio Wellness, a questo punto, in mano al curatore fallimentare.
Che la situazione economica nella quale versava la società General Service Srl non fosse delle migliori, era nell’aria da tempo. Come pure è nota la complessa dinamica in ordine alla gestione degli spazi interni dell’impianto natatorio comunale, che aveva segnato rapporti difficili anche con l’associazione natatoria Rari Nantes Adria, sfociata in contenziosi giudiziari.
E in tribunale sono altresì finiti la General Service e il Comune di Monfalcone proprio in relazione ai rapporti contrattuali stabiliti dalla concessione diretta della gestione. A partire dall’accordo che all’origine prevedeva la realizzazione del Centro wellness a cura della società a fronte del diritto di superficie temporaneo.
L’assessore allo Sport, Omar Greco, che ha seguito le fasi difficili che hanno caratterizzato la transizione dalla gestione di General Service alla concessione affidata ad Arca, ha raccolto la notizia del fallimento societario riservandosi gli opportuni approfondimenti. «Ad oggi - ha osservato Greco - non sono a conoscenza diretta della sentenza emessa dal Tribunale di Gorizia. Provvederò a verificare la questione. Ciò che comunque posso confermare è che attualmente l’unico aspetto ancora in piedi nei confronti di General Service è lo spazio “Acquamica”, per il quale insiste il diritto di superficie a favore della società fino al 31 dicembre 2018. La stessa scadenza stabilita anche per il contratto di gestione dell’impianto natatorio affidato ad Arca. Una scelta evidente, poichè con il recupero della proprietà del Centro wellness l’amministrazione procederà a bandire una gara unica per la gestione complessiva dell’impianto natatorio.
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