Fallimento dell’ex Imis a Villesse: settima asta per i terreni

I 45 mila metri quadri complessivi dell’aera erano stati valutati quasi 2 milioni. Per i due lotti le offerte minime ora partono da 35 e 515 mila euro

Stefano Bizzi
In verde i terreni del fallimento Imis Immobiliare a Villesse
In verde i terreni del fallimento Imis Immobiliare a Villesse

A Villesse l’area del fallimento della società gradiscana Imis-Immobiliare isontina torna all’asta per la settima volta.  Per posizione e dimensioni i terreni di Villesse sono potenzialmente appetibili, ma a rendere complessa la vendita giudiziaria sono la grandezza e la discontinuità delle particelle.

Un grande campo agricolo

Il terreno, ad oggi, appare come un unico grande campo agricolo pronto per la coltivazione di sementi, ma in futuro, in teoria, potrebbe ospitare alberghi, aree direzionali per attività amministrative o professionali che possono spaziare dal settore ricreativo a quello sanitario e assistenziale, passando per quelli dell’istruzione e della ricerca tecnico-scientifica, ma questo non esclude, in ogni caso, il commercio e l’artigianato. In ballo ci sono 2 lotti: uno più piccolo, uno molto più grande. Nel complesso oltre 45 mila metri quadrati di terreni non edificati posizionati tra la Strada regionale 351 e la A34.

Quasi 5 mila metri quadrati

Il primo lotto conta un’unica particella catastale e si sviluppa su 4.735 metri quadrati alle spalle di “Toscana mobili”, il secondo conta 15 particelle catastali per un totale di 40.597 mq e si inserisce in un’area a forma di trapezio tra la stessa attività commerciale e il cavalcavia d’accesso al parco commerciale di Villesse. In seguito all’approvazione del Piano di gestione del rischio alluvioni, nel 2022 la perizia dell’architetto Domenico Laganà aveva stimato per il primo lotto un valore commerciale di 118.375 euro, mentre per il secondo si arrivava a 1.826.865 euro. I rispettivi valori di vendita sono però inferiori e ora per le offerte si è arrivati a un minimo che è, rispettivamente, di 35.005 euro e 515.865 euro.

Le eventuali offerte dovranno essere presentate entro le 12 del 13 febbraio allo studio del curatore fallimentare, il commercialista monfalconese Giovanni Turazza, delegato alla vendita dal giudice Martina Ponzin.

La posizione logistica

L’area è appetibile almeno per tre motivi. Il primo perché è attigua allo svincolo dell’autostrada, il secondo perché rientra nella tipologia DH/2 del Prg che considera la zona mista per attività artigianali e commerciali con il lotto più grande integralmente edificabile; infine, perché può integrarsi con il limitrofo parco commerciale.

Lo svantaggio, come detto, è che le particelle non sono tutte attigue. Il lotto più piccolo è staccato da quello principale e anche quello principale deve fare i conti con un macro lotto a cui si aggiunge una particella “esterna” da 2.727 mq posta ai piedi della rampa di accesso della viabilità di servizio al centro commerciale. In quest’ultimo caso, a dividere le aree sono due particelle appartenenti ad altri due soggetti.

«Abbiamo atteso un po’ di tempo prima di avviare una nuova procedura di vendita perché speravamo in qualche manifestazione di interesse - osserva il delegato alal vendita -. I valori teorici di perizia sono molto alti, ma adesso i prezzi sono diventati molto interessanti». 

 

Argomenti:cronaca

Riproduzione riservata © Il Piccolo