Fallimento dell’hotel Al Lido. Il Comune vuole 284 mila euro
MUGGIA. La partecipazione del Comune di Muggia al comitato dei creditori dell’Hotel Ristorante Al Lido: un passaggio obbligato quello che la giunta Marzi ha compiuto in questi giorni emanando una delibera in cui è emerso ufficialmente il credito che il Comune vanta nei confronti dei proprietari dell’attività, pari a 284 mila euro. È del 15 ottobre scorso la sentenza con cui il Tribunale di Trieste ha dichiarato il fallimento della società Hotel Ristorante Al Lido di Vilma Zocchi in Suraci e C. Snc, la storica impresa della famiglia muggesana Suraci, inaugurata in via Battisti 22 nel lontano 1954, oggi gestita dal figlio di Pino, il 73 enne Giorgio, che vede tra i soci anche Vilma Zocchi, la 92 enne madre dello stesso Giorgio.
Lo scorso dicembre la giunta ha autorizzato la costituzione del Comune di Muggia, tramite l’Avvocatura civica, affinché venisse trasmessa la relativa domanda d’insinuazione al passivo. Il 7 febbraio il giudice delegato ha dichiarato l’esecutività dello stato passivo prevedendo per l’appunto, con riferimento alla posizione del Comune di Muggia, l’ammissione al passivo fallimentare del credito totale di 284.790 euro così suddiviso: 90.906 euro nei confronti della società fallita, 147.399 euro nei confronti di Zocchi come socia e 46.483 euro nei confronti di Suraci.
Il 15 febbraio il curatore fallimentare ha trasmesso il provvedimento di nomina del comitato dei creditori composto da Banca Monte dei Paschi di Siena (presso l’avvocato Valentina Migliorati), avvocato Roberto Mantello e Comune di Muggia. Come si deduce dalla delibera di giunta, la partecipazione del Comune di Muggia al comitato dei creditori «appare opportuna, stante l’interesse dell’ente pubblico di ottenere, per quanto possibile, la soddisfazione del credito tributario vantato, e in considerazione della possibilità di conoscere con immediatezza lo svolgimento della procedura di vendita del compendio immobiliare in sede fallimentare».
A rappresentare il Comune nel comitato dei creditori sarà il responsabile dell’Avvocatura civica Walter Coren. Come aveva raccontato lo stesso Giorgio Suraci, i soli debiti maturati con Equitalia ammontavano a circa 650 mila euro. Una situazione di crisi ben nota a Suraci il quale aveva svelato di aver già partorito un piano B, avendo trovato degli investitori interessati a trasformare l’hotel in casa di riposo. Un progetto saltato in aria in seguito al diniego del Comune di effettuare la variante al Piano regolatore per quanto concerne la destinazione d’uso dell’immobile, non essendo il progetto presentato dai proprietari conforme a questo strumento urbanistico. Una destinazione d’uso, quella alberghiera del Lido, che nelle intenzioni dei proprietari, attraverso la realizzazione di una casa di riposo, sarebbe dovuta diventare residenziale, passaggio legalmente non ricevibile in quanto assente «un interesse pubblico insindacabile».—
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