Fallimento Coop, «c’è chi non ha i soldi per curarsi»

La portavoce Patrizia Rosso: «Il mio telefono squilla sempre. Serve trasparenza»
La tribuna del palasport di Chiarbola gremita dai soci Coop.
La tribuna del palasport di Chiarbola gremita dai soci Coop.

TRIESTE. Le speranze dei soci risparmiatori non vanno in ferie. In più di 4mila si sono iscritti formalmente al comitato di tutela dei soci delle Cooperative operaie, con l’intenzione di fare massa critica e portare a casa il 100% di quanto risparmiato. Soldi andati in fumo che, grazie al “piano Consoli”, verranno restituiti almeno in buona parte. «Forse la nostra è un’illusione - spiega la portavoce del comitato Patrizia Rosso - . Ma si sa, la speranza è l’ultima a morire e magari in qualche modo riusciremo a recuperare tutti i nostri risparmi».

Speranza che si intreccia con la paura che «il patrimonio delle Coop venga svenduto. Lo stesso Maurizio Consoli - sottolinea Rosso - ha ribadito questo aspetto più volte: ogni milione di euro guadagnato, equivale a un punto percentuale in più da poter restituire ai soci. Temiamo, però, che valga anche il contrario e per questo confidiamo che la cessione dei beni delle Coop venga effettuata al giusto prezzo».

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La portavoce del comitato lamenta una scarsa trasparenza da parte di Consoli, specie per quanto riguarda lo stato dell’arte della vendita del patrimonio Coop. «Almeno il sito della società potrebbe venire aggiornato - insiste Rosso - ma appare evidente che quel portale è destinato più agli acquirenti che ai soci. Lo stesso Consoli ha chiarito di avere a disposizione solo due mani e di dover concentrare le proprie energie nelle attività di vendita».

Eppure la portavoce del comitato ha bisogno di informazioni, perché è a lei che si rivolgono molte delle persone che stanno ancora attendendo la restituzione dei propri risparmi. «Il telefono squilla quotidianamente - racconta Rosso - ma la situazione, sarà per il periodo delle ferie, sembra essere completamente ferma. Sono molte le persone che hanno scoperto solo da poco di avere dei libretti di risparmio e che, non avendo presentato l’apposita domanda, non sono riuscite a recuperare nemmeno un euro. Ai proprietari di questi “libretti silenti” non so cosa dire, se non di rivolgersi direttamente a Consoli».

Le telefonate peggiori, però, sono quelle delle persone disperate, «perché hanno bisogno di riavere i propri soldi per andare dal medico e curarsi. Qualcuno ha deciso di fare causa alla Regione, la grande assente in questa vicenda. Anche se è vero che il vicepresidente Sergio Bolzonello è stato sempre disponibile nei nostri confronti, a differenza della presidente Debora Serracchiani, con la quale non siamo mai riusciti a interloquire, nonostante i numerosi tentativi».

Una delle questioni poste dal comitato alla presidente del Fvg riguarda le dichiarazioni Isee. I soci Coop, infatti, pur non avendo la disponibilità dei propri risparmi, sono stati obbligati a inserirli nella dichiarazione. «In questa vicenda - conclude Rosso - vengono falsate le posizioni di persone, non certo ricche, che in questo modo rischiano di non avere accesso alle agevolazioni sulle rette scolastiche, sui canoni di locazione e sui ticket sanitari, solo per fare alcuni esempi».

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