Faceva shopping a Trieste col denaro dell’asilo
TRIESTE. Non è più la città dove i clienti giunti in torpedone dagli allora Paesi di oltrecortina venivano a rifornirsi di jeans e abbigliamento in genere puntando soprattutto su piazza del Ponterosso. Ma Trieste resta una mèta dove poter fare shopping quale puro divertimento, puntando anche - perché no - sulle boutique del centro cittadino.
Dolores Matković, 53 anni, ex direttrice dell’asilo infantile di Viškovo, cittadina situata un paio di chilometri a nord – ovest di Fiume, è sotto processo al Tribunale di Fiume perché accusata di appropriazione indebita per una cifra di circa 320 mila kune, attorno ai 43 mila euro. Denaro prelevato illegalmente dalla cassa della scuola dell’infanzia fra il 2006 e il 2012. E speso appunto in parte proprio a Trieste, secondo quanto sostiene l’accusa, città che Matković aveva tra le due destinazioni preferite con l’obiettivo di fare acquisti con denaro non suo.
È stato appurato che la scuola dell’infanzia di Viškovo aveva pagato un conto alla boutique Lacoste del capoluogo giuliano per un ammontare di 1.107 kune, sui 150 euro. Lo stesso asilo si era fatto carico delle 2.560 kune (346 euro) spese dall’allora direttrice sempre a Trieste, nel negozio di abbigliamento Luisa Spagnoli.
Il caso era scoppiato qualche anno fa, quando l’Ufficio finanze del Comune di Viškovo si era rivolto alla sindaca Sanja Udović asserendo che Matković assegnava a se stessa importi salariali maggiorati del 30 per cento rispetto alla cifra che le sarebbe spettata, e intascava inoltre emolumenti relativi a ore straordinarie, indennità ferie, spese di trasporto, diarie e voci simili, emolumenti ai quali non aveva il benché minimo diritto.
L’amministrazione comunale, dopo sei anni di questa situazione, aveva disposto i necessari tagli salariali ed era stata a sua volta denunciata da Matković, che aveva chiesto il ripristino delle vecchie entrate.
Il tribunale quarnerino ha stabilito al contrario che l’ex direttrice dell’asilo si è impossessata in modo illecito di 320 mila kune, causando così alla scuola stessa un danno complessivo pari a 702 mila kune, che al cambio sono circa 95 mila euro. I travasi di denaro sono proseguiti per sei anni, nel corso dei quali a Matković piaceva recarsi per l’appunto a Trieste con il denaro da spendere.
Trascorsi appunto sei anni, gli illeciti sono iniziati a venire a galla. Nell’elenco è spuntato anche il pagamento da parte dell’asilo di un conto presentato da Matković relativamente ad alcuni lavori edili fatti eseguire nella sua abitazione privata, per un ammontare di 10.100 kune (1.364 euro). L’allora direttrice della scuola si faceva inoltre addebitare delle ore di lavoro straordinario fittizio, in modo da riuscire così a intascare dell’ulteriore denaro da spendere appunto anche in compere.
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