«Faccio un giro di prova». E sparisce nel nulla con l’e-bike da 4.500 euro

TRIESTE L’abito non fa il monaco ma, ahimè, il ladro di biciclette. Ne sa qualcosa Bernardo Zerqueni, trentatré anni, proprietario del nuovo negozio di via Trento 1, il “Ones Moving”, di vendita e noleggio. Ieri mattina un uomo sui quarantanni, distinto, gli ha soffiato una mountain bike da 4.500 euro.
Erano circa le dieci. Lo sconosciuto – moro, corpulento, alto circa un metro e ottanta, parlava italiano con una lieve inflessione dell’Est – si è presentato come un cliente interessato a valutare l’acquisto di una bici moderna, di quelle elettriche a “pedalata assistita” di un certo valore. Prima si è informato sulle caratteristiche tecniche dei vari modelli in catalogo, poi sui prezzi. Quindi ha chiesto di poter provarne una.
Zerqueni gli ha proposto un mountain bike bi-amortizzata elettrica che in quel momento teneva in negozio a noleggio. «Già – spiega l’imprenditore – perché oltre ai residenti noi lavoriamo molto con i turisti, anche per incentivare la circolazione a con mezzi sostenibili. Puntiamo sull’elettrico per dare la possibilità di affrontare i sali scendi della città senza troppi sforzi».
Mai avrebbe pensato, il commerciante, di avere a che fare con un ladro. Il furbetto che ha fatto? Una scena da film: «Mi ha domandato di poter provare la bici – ricorda Zerqueni – facendo un giro qua davanti. E poi...».
C’è un dettaglio che è rimasto ben impresso al trentatreenne. «Prima di montare in sella – precisa il commerciante – quell’uomo mi aveva chiesto di tenergli gentilmente gli occhiali...». Un gesto non casuale, vien da pensare, ma pensato ad arte per carpire la fiducia del malcapitato. Bernardo, con in mano gli occhiali del finto cliente, è rimasto così, fermo, ad attendere il giretto in bici, nell’area pedonale antistante il negozio. Ma ecco che, al primo incrocio il ladruncolo ha improvvisamente svoltato l’angolo e se l’è svignata.
«Ho provato a ricorrerlo – annota il commerciante – ma era letteralmente schizzato via». E con poco sforzo, vien da aggiungere, viste le capacità di cui è dotata una mountain bike elettrica. «Inoltre – aggiunge Bernardo – ero da solo in negozio, quindi non mi potevo nemmeno allontanare più di tanto per andare a caccia del ladro. Certo – riflette ancora – avrei potuto chiedere un documento prima di consegnare una bici del genere a un cliente sconosciuto. Ma se uno ti domanda la bici per provarla un momento davanti al negozio e con me davanti...».
Il commerciante ha intenzione di denunciare lo spiacevole episodio alle forze dell’ordine. Spiacevole a dir poco: «Già – sottolinea il trentatreenne – un furto di una bicicletta da 4.500 euro per me è un brutto colpo. Quanti noleggi dovrò fare per recuperare la perdita?».
Ma qualche speranza c’è. L’intero circondario, dove non mancano di certo banche, uffici, negozi e società assicurative, è abbastanza ben fornito di sistemi di video sorveglianza. Si presume che almeno una delle telecamere installate in zona sia riuscita a pizzicare il furbastro. «Lo spero – sospira il giovane imprenditore – perché, ripeto, per me questo è veramente un danno...basti pensare che questa attività l’ho aperta da poco». —
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