Faccia a faccia Regione-Fiom sul caso Revas
Ha sfilato lungo l’asse di via Caboto, muovendo dal sito aziendale verso la rotonda che smista il traffico tra via Flavia e la Zona industriale est: una quarantina di dipendenti Revas ha manifestato per attirare l’attenzione delle istituzioni sulle prospettive dell’azienda e per ricordare che i lavoratori sono indietro di alcune mensilità.
Fiom Cgil si è mossa in autonomia rispetto alle altre strutture sindacali nel proclamare uno sciopero di otto ore e nell’organizzare un corteo nel quale è confluito un terzo dei dipendenti Revas. La manifestazione, monitorata dalle forze dell’ordine, si è svolta nella massima tranquillità. L’idea di dirigersi sulla Grande Viabilità è subito rientrata e i sindacalisti della Fiom hanno optato per un percorso meno “invasivo”.
D’altronde la sigla sindacale metalmeccanica ha incassato il risultato voluto, perché la Regione Fvg convocherà una riunione sul caso Revas mercoledì 23 corrente mese: la data è ancora indicativa, ma assai probabile. L’incontro, che per competenza dovrebbe essere presieduto dal vicepresidente Sergio Bolzonello, già interessato nel recente passato alle sorti della fabbrica triestina, precede di circa una settimana l’udienza avanti il giudice fallimentare, che si terrà martedì 29: in quella sede Riccardo Merluzzi soppeserà le «proposte irrevocabili» che la difesa della Revas, rappresentata da Giulio Quarantotto e da Luciano Sampietro, sarà riuscita a raccogliere in vista dell’importante appuntamento giudiziale.
Il tavolo regionale, nella strategia impostata dalla Fiom, dovrebbe servire per capire la portata e la tenuta delle trattative tessute nelle ultime settimane al fine di salvare Revas dal fallimento. Il timore dei sindacati è che l’azienda metalmeccanica triestina possa essere “spezzettata” per renderla più digeribile agli eventuali acquirenti/affittuari: la pietanza più attraente riguarda le commesse di Wärtsilä, ma i lavoratori sono oltre 130 e non sono tutti impegnati sulle manutenzioni ordinate dal grande stabilimento di Bagnoli. Da questa preoccupazione nasce l’allerta sindacale.
Allerta che la plancia di comando Revas non ha gradito, avendo ritenuto che in questa fase scioperi e manifestazioni non giovino alla causa.
magr
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