Fabio e Massimo danno vita alle vetrine dei negozi e dei locali

I disegnatori professionisti hanno decorato con i loro fumetti le attività commerciali in vista di Monfalcomics 2019 
Bonaventura Monfalcone-26.07.2019 Vetrine disegnate-Monfalcomics-Babich e Racozzi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-26.07.2019 Vetrine disegnate-Monfalcomics-Babich e Racozzi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE Zaino sulle spalle, valigetta di colori alla mano, Fabio Babich entra nel locale e scambia quattro parole con la proprietaria. Si guarda intorno, trova l’ispirazione, esce e si accosta alla vetrina. Prende un pennarello e comincia a tracciare il disegno che ha pensato per quel locale, il Sei come sei in Corso del Popolo, a Monfalcone. Dall’interno chi si trova ad assistere alla scena non riesce a distogliere lo sguardo. È l’ora di pranzo. Tra un boccone e l’altro dà un’occhiata al disegno mano a mano che prende forma. Cosa starà facendo? Uno scorpione, no, è la figura di una donna, una donna intenta a ballare che nel frattempo l’artista veste con un abito rosso.



Qualche metro più in là, davanti alla vetrina di Benkadì, Massimo Racozzi ha già disegnato tre fanciulli sorridenti di etnia diversa contornati da leccornie prive di marca, d’altronde è la vetrina di un negozio equosolidale. Il giorno successivo, Fabio torna in Corso del Popolo e questa volta si accosta davanti al negozio di sigarette elettroniche. Stesso zaino, stessa valigetta, idea diversa: il fumetto che gli verrà fuori è Braccio di Ferro con l’immancabile pipa fumante.

Massimo lo raggiunge sorridente e mette le mani avanti: «Ci eravamo ripromessi di non diventare amici». Ma dopo tante collaborazioni insieme non ce l’hanno fatta. L’ultima è quella ultimata ieri nel centro di Monfalcone e a Panzano. Hanno appena finito di decorare le vetrine di 28 fra locali e negozi che, tramite la Pro Loco, hanno aderito alla loro proposta. Quella di promuovere il Monfalcomics, in programma il 24 e 25 agosto, sostituendo i loro disegni alle vecchie locandine. «Ciò che ne esce è un intervento di illustrazione urbana. La differenza la fa il modo di operare. Mentre disegnamo la gente si incuriosisce e ci fa delle domande» spiega Fabio, 34 anni, fumettista di professione, da tempo collabora con Bonelli editore per Dragonero. «Abbiamo cominciato al Treviso Book Festival, poi siamo andati a Valdobbiadene, Palmanova, nelle Marche, e da tre anni lo facciamo anche nella nostra Monfalcone» aggiunge Massimo, 35 anni, architetto sulla carta, di professione illustratore, sceneggiatore e creatore di visual, come quelli realizzati con Marino Cecada per l’ultimo tour di Elisa. —


 

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