Fa retromarcia con il pick-up, travolge e uccide la moglie
TRIESTE. Tragedia in Strada di Fiume. Una novantenne triestina è stata investita mortalmente dal marito nel giardino di casa. L’uomo, ottantottenne, l’ha travolta mentre stava facendo retromarcia per posteggiare il suo furgone, un pick-up, nel vialetto dell’ingresso. Ha colpito la moglie ed è passato con le ruote sopra al corpo. L’incidente si è verificato attorno alle 11 in una villetta che si trova al civico 198, poco prima dell’incrocio con via Brigata Casale.
È stato il coniuge, sotto choc, ad allertare i soccorsi. Quando l’ambulanza è arrivata sul posto, assieme alla Polizia, l’anziana era in fin di vita. Amelia Dobrilla, questo il nome della vittima, è morta poche ore dopo nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cattinara. I sanitari hanno fatto di tutto per salvarla, ma i traumi erano gravissimi: la donna è stata intubata e portata in Pronto soccorso, dove ha avuto un primo arresto cardiaco. Poi, nel pomeriggio, il decesso.
«Erano circa le undici di mattina – racconta il marito seduto al tavolo del soggiorno di casa – e come facevo ogni giorno, ero uscito con il pick-up per andare a comprare il pane e il latte. Quando sono tornato ho aperto il cancello entrando in retro, in modo da avere l’auto pronta per quando devo andare di nuovo fuori…». Ciò che è accaduto in quegli istanti, così sostiene il coniuge, è stato registrato dalle telecamere installate nel giardino della villa.
«Dalle riprese – spiega l’ottantottenne – si vede mia moglie che sbuca dal piccolo orto attiguo al vialetto e che si incammina, di schiena, per andare verso la porta di casa. Poi si vede che la investo… e il resto». Una scena agghiacciante, come si può immaginare. Quando la donna viene urtata lungo quel vialetto è proprio dietro al pick-up. Il coniuge non si accorge della sua presenza. «Prima di iniziare a fare retromarcia avevo guardato dallo specchietto – ricorda l’uomo – ma lei è uscita all’improvviso mettendosi proprio dietro… io non l’ho vista e non ho sentito urlare».
Il coniuge ha la voce rotta dalle lacrime. «Piano piano mi sto rendendo conto di quello che è accaduto». La coppia stava insieme da ben 64 anni ed era sposata da 54. Lui perito edile, lei infermiera. Amelia Dobrilla avrebbe compiuto novant’anni tra due giorni. «Abbiamo trascorso una vita assieme – riflette l’uomo – ne avevamo passate… tra noi, come tutti, c’erano stati anche contrasti. Ma ci volevamo bene».
Il corpo della vittima è stato rinvenuto dai soccorritori a terra, davanti al furgone, a circa 40 centimetri dal cofano. Il pick-up, dunque, l’ha schiacciata con entrambe le ruote. Ma come è possibile che la novantenne non si sia resa conto della manovra del marito? «È evidente che non ha sentito arrivare l’auto – spiega il coniuge – d’altronde lei aveva problemi di udito, aveva anche un apparecchio a un orecchio. Si è messa di spalle e non mi ha visto. Ma io le dicevo sempre di non andare in orto, perché si reggeva con difficoltà e usava il bastone».
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