Ezit in liquidazione, pratiche bloccate

La transizione "colpisce" le aziende in attesa dell'autorizzazione all'insediamento. A giorni la competenza passerà al Comune
Uno scorcio dell'area industriale
Uno scorcio dell'area industriale

TRIESTE Non ha tutti i torti Confindustria Venezia Giulia quando rinfaccia alla Regione Fvg che la liquidazione dell’Ezit comporta molti problemi amministrativi alle imprese insediate nell’area, fino allo scorso novembre gestita dall’ente ora in via di smantellamento. Cosa è accaduto stavolta? E’accaduto che cinque aziende sono incappate nella vacatio originata dalla transizione tra il vecchio regime e le nuove competenze trasmesse ai tre Comuni “eredi”.

Il Comune porta la Regione al tavolo sull’Ezit
La sede dell'Ezit

Nella fattispecie si tratta del Municipio triestino. Le aziende in questione - racconta uno degli imprenditori interessati, Piero Degrassi - hanno completato o stanno completando l’acquisizione di capannoni in via Caboto. Per chiudere la pratica di leasing, la banca ha chiesto un passaggio burocratico che anticamente spettava all’Ezit, ovvero la cosiddetta “autorizzazione all’insediamento”. Un vecchio filtro per evitare (o limitare) che arrivassero in una zona a destinazione produttiva attività che propriamente produttive non erano. Bene: ma se Ezit è commissariato a fini di liquidazione, ma se il commissario ha un mandato limitato allo svolgimento di compiti propedeutici alla liquidazione stessa, l’autorizzazione all’insediamento chi la firma? Boh. E così le aziende hanno dovuto frenare le procedure di acquisizione immobiliare in attesa che “qualcuno” firmi loro l’invocata autorizzazione. Ma, secondo precetto evangelico, oportet ut scandala eveniant, e così le amministrazioni pubbliche competenti, sollecitate dall’emergere di una questione che avrebbe potuto dilatarsi ad altri operatori con le medesime esigenze, hanno trovato la quadra.

Pioggia di fondi a chi investe in area Ezit
La sede dell'Ezit

Oggi stesso, infatti, dovrebbe essere definita una nota congiunta a cura del liquidando Ezit e del Comune triestino, nella quale si chiarirà che da ora questo tipo di pratica sarà espletata dagli uffici comunali. Quindi, l’autorizzazione all’insediamento - secondo fonti Ezit - dovrebbe transitare all’attenzione operativa del dirigente Walter Cossutta. I notai, professionalmente coinvolti per gli atti di compravendita, saranno a loro volta informati. A distanza di due mesi dalle norme inserite nella Legge di Stabilità regionale, ecco un esempio di cosa significhi smontare una struttura amministrativa che, bene o male, ha coperto un certo tipo di servizio per 62 anni.

E per fortuna che il Comune triestino ha le competenze per fronteggiare la nuova casistica piombatagli addosso. Ma anche Muggia e San Dorligo avranno analoghe competenze? E’possibile che nella riunione dell’8 marzo, cui parteciperà il vicepresidente della Regione Bolzonello, nell’affrontare le questioni relative alle politiche industriali in area triestina verranno presi in considerazione anche gli aspetti di carattere organizzativo correlati all’attività di “sportello”. Perchè il progetto consortile del dopo-Ezit vorrebbe rispondere anche alle quotidiane preoccupazioni delle imprese.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo