Ezit a rischio dissesto, Regione in campo
TRIESTE Tregua di alcuni giorni. Diciamo il tempo di arrivare a metà della prossima settimana, in modo da mettere a punto, con l’aiuto della Regione, un piano a breve per evitare all’Ezit l’onta del dissesto da debito fiscale. Il presidente di questo inconsueto ente pubblico non economico, Stefano Zuban, è riuscito ieri mattina a convincere gli altri sei membri del cda, affinchè non rassegnassero le dimissioni, che, a seguito dell’ultimatum di Equitalia notificato il 7 ottobre, sembravano quantomeno probabili. Difficile al momento anticipare quale potrebbe essere l’escamotage: si vociferava anche di un prestito-ponte, tale da soddisfare parzialmente e temporaneamente le pretese dell’agente di riscossione, vista la carenza di liquidità di Ezit.
Zuban ha comunicato al board, riunitosi alle 9 nella sede di via Caboto, che la governatrice Debora Serracchiani gli ha assicurato al telefono da Bruxelles l’impegno della Regione Fvg, cui spettano vigilanza e controllo dell’ente, al fine di cercare una soluzione per allontanare il rischio della messa all’incanto dei beni ipotecati. Già ieri pomeriggio Zuban si è visto con Franco Milan, direttore delle Attività produttive, struttura amministrativa che afferisce alla delega del vicepresidente Sergio Bolzonello. Lunedì 19 i vertici Ezit faranno poi il punto con i legali che hanno seguito l’incredibile vicenda tributaria che grava sull’ente.
I termini di 5 giorni, entro con cui Equitalia ha chiesto il pagamento di una cartella esattoriale di 8,3 milioni, non sarebbero perentori, quindi la mannaia non dovrebbe calare all’immediata scadenza. Ciò nonostante, il combinato disposto tra pignoramento degli affitti e le ipoteche per 22 milioni su beni immobili rende assai sdrucciolevole l’attività gestionale e finanziaria dell’Ezit. La notifica del 7 ottobre mette gli amministratori davanti a una scelta: se accettano la rateizzazione in 120 mesi, fermano i pignoramenti. Ma parliamo pur sempre di 70 mila euro al mese, di cui oggi Ezit non può disporre.
A dare una mano a Zuban e al cda è finalmente arrivato il neo-direttore avvocato Francesco Forte, che ha ottenuto l’aspettativa dalla Regione, dove è dirigente nell’ufficio legale. Il profilo professionale di Forte non è una scelta casuale vista la situazione in cui l’ente versa.
Sulla paradossale vicenda, in cui si è impigliato l’Ezit, fioccano gli interrogativi. Innanzitutto come mai la Regione, che conosce da sempre il problema di una maxi-cartella esattoriale condizionante per la gestione dell’ente, non ha ritenuto di muoversi con maggiore tempestività per intercettare l’escalation riscossiva avviata da Equitalia. Zuban ha sempre respinto la tesi “complottarda”, che ventila due ipotesi. La prima è che alla Regione potrebbe interessare un Ezit commissariato, completamente “annesso” alle volontà politiche e amministrative dell’istituzione vigilante, alla stregua degli altri consorzi industriali del territorio. La seconda riguarda lo stretto rapporto tra lo stesso Zuban e Roberto Cosolini: il presidente dell’Ezit, dal backstage, non ha mancato di annotare una certa “solitudine” in tutta la vicenda tributaria, solitudine attenuata solo dal sindaco e dal capogruppo “dem” alla Camera Ettore Rosato. Dal quale dipende in sede parlamentare la vera e propria soluzione dell’indigesto pastiche fiscale.
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