Export in ripresa in Fvg (+9,7%)

Fra le province in crescita c’è Gorizia, in forte calo Trieste. Inciampa la produzione industriale
Un'operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio. GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / dba
Un'operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio. GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / dba

TRIESTE. Export in ripresa nel primo trimestre in regione. Il dato emerge dai numeri dell’Istat sul commercio estero delle regioni italiane. A sopresa, rispetto ai tre mesi precedenti, l’export risulta in crescita in tutte le ripartizioni territoriali, ma soprattutto per per l’Italia meridionale e insulare, che segna un +4,4%.

L’istituto statistico aggiunge inoltre che l’aumento delle esportazioni è del 2,5%, invece, per l’Italia centrale, dell’1,8% per il Nord-Ovest e dell’1,4% per il Nordest. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, precisa l’Istat, «si rilevano dinamiche di crescita dell’export intense e diffuse», con un aumento medio nazionale del 9,9% e un balzo del 50,6% per le Isole. Tra le regioni che forniscono il più ampio contributo positivo alla crescita annua, oltre al Friuli Venezia Giulia (+9,7%) ci sono Lombardia (+8,6%), Piemonte (14,1%), Emilia-Romagna (+8,9%), Veneto (+7,1%) e Toscana (+10,1%) e il Friuli Venezia Giulia (+9,7%).

Tra le province più rampanti nel periodo con una rilevante crescita delle vendite all’estero compare Gorizia (+311,3%) probabile effetto delle commesse della cantieristica. In forte calo Trieste probabilmente a causa delle incognite geopolitiche e all’instabilità del flusso di merci verso la Turchia giù del 53% su scala regionale. L’analisi regionale per mercati di sbocco mostra che nei primi tre mesi del 2017 le vendite dalla Lombardia (+9,1%) e dal Lazio (+39,5%) verso la Germania, dal Piemonte verso la Cina (+137,6%) e dalla Lombardia verso gli Stati Uniti (+16,9%) forniscono un impulso positivo all’export nazionale, mentre flettono le vendite del Lazio verso il Belgio (-23,1%) e dell’Emilia-Romagna verso i paesi Opec (-19,4%).

La produzione industriale inciampa ancora ad aprile dopo che, nel primo trimestre, non ha contribuito all’accelerazione del Pil. L’Istat rileva una flessione dello 0,4%rispetto a marzo, che tradotta su base annua significa una crescita corretta per gli effetti di calendario dell’1%. Una correzione importante, visto che il dato grezzo, che non tiene conto della presenza delle vacanze di Pasqua e del ponte del 25 aprile, segnala una caduta della produzione del 6,5% nel confronto con aprile del 2016. Anche il settore auto, che ha spesso trainato la produzione, segna in aprile la seconda battuta d’arresto dall’anno. L’indice mostra un calo dell’1,6% su aprile 2016. Si tratta della prima flessione dallo scorso gennaio, quando si era registrato un -0,8%. Nel periodo gennaio-aprile 2017 la produzione di auto resta in positivo, con un incremento del 6%.

Il Centro studi Promotor fa notare che gli ultimi dati sulla produzione industriale «non sono coerenti» con le stime di crescita del prodotto interno lordo dell’Italia, evidenziando che il Pil nel primo trimestre è salito dello 0,4% contro il -0,3% della produzione industriale.

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