Ex Telecom, avanti col rilancio «Sarà la casa degli universitari»
TRIESTE L’attacco pandemico non è sufficiente a ottenere la desistenza dall’investimento immobiliare da parte di Gabriele Ritossa e dei suoi alleati Alessandro Pedone e Alberto Diasparra, insieme nella Ferret, una delle più dinamiche realtà di stagione nell’acquisto/riconversione di stabili.
Un 2019 e i primi mesi del 2020 di gran carriera sulla piazza triestina: l’ex Filodrammatico in via degli Artisti, l’ex torre Telecom in via Giulia, l’ex hotel Obelisco a Opicina. Tre “ex” da trasformare in reddito: rispettivamente residenziale, casa-studenti, albergo e/o residenza per anziani. A queste operazioni condotte unendo le forze, Ritossa e Pedone hanno aggiunto scalate in solitaria: a poca distanza da San Giusto l’imprenditore triestino ha aggiunto l’antico edificio di vicolo Ospitale all’ex Distretto militare già comprato alcuni anni fa, mentre il collega friulano ha messo in stiva la sede Telecom di via Pascoli, il cui pianterreno è occupato dal brand cinese Yu Mart. Acquisizioni di varia origine: fondi, crisi aziendali, aste pubbliche.
Comunque Ritossa, nonostante l’imprevista gelata di fine febbraio, non ha alcuna intenzione di rivedere la strategia: «Non cambio ottica, la prospettiva di azione resta acquisitiva, continuo il monitoraggio di buone opportunità a Trieste e in Friuli e spero di darne notizia entro l’anno. Mi interessano soprattutto bar, ristoranti, attività di servizio».
Rotta confermata per gli asset acquistati da solo o in società, quando l’attività edile si rimetterà in movimento: «La prima mossa sarà la trasformazione dell’ex torre Telecom in via dei Bonomo in una struttura recettiva dedicata agli studenti universitari. Una volta realizzata la riqualificazione, cercheremo un gestore cui affittarla». L’idea è di ricavare una settantina di stanze dall’edificio svettante tra via Giulia e via Pindemonte; la tempistica, compresa la fase amministrativa delle autorizzazioni, abbraccia tre anni di lavori.
«Ci vorrà più pazienza per i progetti di maggiore impegno tecnico e finanziario, come l’ex Obelisco e il compendio composto dall’ex Distretto e da via dell’Ospitale (dove aveva lo studio lo scultore Nino Spagnoli ndr), non c’è una griglia prestabilita di priorità».
Al momento, nelle attività collegate all’edile-immobiliare, Ritossa dice di aver ferme a casa 300 persone. Se poi si aggiungono bar e gelaterie, si arriva a quota 400. In attività invece le strutture per anziani, organizzate nel gruppo Zaffiro e presenti in Piemonte, Lombardia, Friuli, Liguria, Toscana, Marche: all’interno delle residenze continuano a lavorare 1100 addetti. «Nonostante la pericolosità del contagio in aree ad alto rischio - puntualizza Ritossa - abbiamo reagito con buona efficacia».
Figlio d’arte - il padre Angelo commerciava nel tessile-abbigliamento in Borgo Teresiano -, dal quartier generale di Tavagnacco il 48enne Ritossa opera su tre direttrici: ha cominciato con le case di riposo, per poi diversificare nell’edile-immobiliare e nei locali. —
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