Ex Maddalena, riparte il cantiere “infinito”
TRIESTE Con la sistemazione della seconda gru entra ufficialmente nel vivo il cantiere di recupero dell’area dell’ex Maddalena. Un’operazione che nei giorni scorsi ha creato qualche disagio al traffico veicolare di via dell’Istria, a causa del semaforo provvisorio utilizzato per il montaggio dell’enorme argano e che costringeva macchine e soprattutto autobus a uno sgradito senso unico alternato e a fastidiose chicane. Disagi però ben tollerati dai residenti che, dopo anni di attesa, vedono finalmente l’avvio di un vero e proprio cantiere nell’area perimetrale fra la stessa via dell’Istria e via Costalunga.
Dopo la bonifica e il prosciugamento di quella che si era trasformata in un’autentica palude, i lavori sono partiti veramente. Come primo step la ditta incaricata ha puntellato le fondazioni dell’area, per passare ora alla fase edificatoria vera e propria, con l’innalzamento di due gru nel giro di pochi giorni.
Nell’area, rilevata in fase di concordato preventivo dalla Cervet di Francesco Fracasso (che ha nel curriculum oltre 150 centri commerciali su siti da riqualificare) sorgerà un piccolo centro commerciale, tre livelli di parcheggi in grado di accogliere 500 vetture e un parcheggio esterno a raso. Le iniziative commerciali saranno costruite con accesso sia da via Costalunga sia da via dell’Istria. A completare la futura nuova area anche una serie di uffici, alcuni dei quali destinati al Burlo Garofolo.
Grande “sponsor” dell’operazione di definitivo rilancio dell’area il sindaco Roberto Dipiazza che nei mesi scorsi ha dapprima chiesto a Fracasso di intervenire da un punto di vista finanziario nella voragine debitoria creata dall’inizio dei lavori abbandonati nell’ex Maddalena, per poi caldeggiare l’accelerazione all’operazione di risanamento di un’area che rischiava di rimanere abbandonata fino a data da destinarsi. «Io mi sono limitato a cercare di mettere insieme gli imprenditori per risolvere il problema - sottolinea il sindaco – e finalmente nel giro di pochi mesi la Maddalena verrà rimessa a posto. Trattandosi di privati credo che già nel secondo semestre del 2020 si potrà vedere la fine. Sono davvero soddisfatto per i cittadini, perché era davvero diventato un problema serio per la città».
La conversione dell’ex ospedale per infettivi “La Maddalena” in area edificata ha una lunga genesi alle spalle, paragonabile forse solamente al recupero del vecchio stadio Grezar. I lavori sono iniziati tra il 2010 e il 2011, quando le imprese Riccesi-Cogg, Cividin, Carena, Palazzo Ralli, Platon Gas Oil hanno dato vita a GeneralGiulia2, con l’obiettivo di costruire 300 appartamenti. Il progetto è stato poiu ridimensionato e riformulato su due lotti, uno dei quali destinato a diventare centro commerciale a griffe Carrefour, marchio che però nel 2013 si tira indietro. Nella primavera del 2018 è entrato in campo Francesco Fracasso (Cervet) che ha rilevato la GeneralGiulia2 dal concordato preventivo, immettendovi più di sette milioni di euro per l’avvio del cantiere. Adesso è il tempo dell’inizio dei lavori edili veri e propri. La corsa per recuperare parte del tempo perduto può quindi dirsi iniziata. —
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Il Piccolo