Ex Gaslini non a norma, dirigente multato
TRIESTE Altra tegola sul Mercato ittico dell'ex Gaslini. La struttura, si scopre ora, non è mai stata dotata di una certificazione anti-incendio. Lo avevano rilevato proprio i Nas nei giorni dello stop dell'attività decretata a inizio luglio a causa delle condizioni di degrado e sporcizia in cui versava il sito, ora riaperto grazie ai lavori di riqualificazione e manutenzione decisi dalla giunta Dipiazza. Il sito, insomma, è formalmente ancora fuori norma: una circostanza emersa ieri nel corso della Commissione trasparenza in Comune. L'atto è stato notificato proprio in mattinata dai vigili del fuoco. «A fronte di questo ennesimo lascito della precedente amministrazione, che ha precise responsabilità politiche - accusa l'assessore al Commercio Lorenzo Giorgi - interverremo nei tempi previsti per l'adeguamento di legge».
Di pari passo sono scattati due provvedimenti a carico di un dirigente: una multa, che si dovrebbe aggirare attorno ai 1.500 euro, e procedimento penale che, in caso di ulteriori inadempienze, può sfociare in un processo in Tribunale. Il Comune, come ha garantito Giorgi, intende chiudere la pratica nel giro di un mese consegnando ai vigili del fuoco la documentazione necessaria. Ci vorranno invece due anni per trasferire l'attività in Porto Vecchio, al Molo zero, con tanto di “fish market”. L'assessore ha assicurato sul progetto lanciato dalla giunta Dipiazza con l'Autorità portuale. È stato il presidente della Commissione, Roberto De Gioia (Verdi-Psi), a chiedere un impegno certo. «Serve un piano sicuro per la valorizzare la pesca in questa città - ha affermato -. Il settore, importante per una città di mare come Trieste, non è mai stato sviluppato veramente. È dal '98 che si trascina il problema del mercato, quindi non è il caso di mettere sotto accusa nessuno, si guardi piuttosto al futuro».
Ma Laura Famulari (Pd) ha obiettato: «La situazione di degrado si trascina da 15 anni - le sue parole - e c'è una delibera del 2000 della giunta Illy, che prevedeva un progetto di oltre 8 miliardi di lire. Visto che questi denari erano destinati allo spostamento del mercato, perché la successiva giunta Dipiazza non ha fatto alcun investimento? Perché si è bloccato tutto?». E poi, sul trasferimento in Porto Vecchio: «È stata valutata la capacità logistica dell'area e il transito dei Tir?».
Interrogativi che sostanzialmente non hanno trovato risposta. Giorgi ha ripercorso, piuttosto, le tappe degli ultimi interventi: l'arrivo dei Nas il 5 luglio, con il fermo dell'attività commerciale e, subito dopo, il sopralluogo in Molo zero previa telefonata con il commissario dell'Autorità portuale Zeno D'Agostino per sondare la disponibilità degli spazi nello scalo, poi confermati nei giorni successivi dallo stesso Zeno in un incontro con il sindaco. «Abbiamo lavorato per la ristrutturazione del mercato dell'ex Gaslini - ha evidenziato ancora Giorgi - e, nel contempo, ci siamo dati da fare per spostare tutto in Porto Vecchio. In nove giorni siamo riusciti a sopperire alle mancanze di cinque anni della giunta precedente. Se non avessimo trovato una soluzione urgente - ha insistito l'assessore - avremmo perso anche il bollino regionale Cee per il commercio del pesce».
D'accordo Everest Bertoli (Fi): «In una settimana abbiamo fatto quello che la precedente amministrazione non è stata in grado di attuare in anni. Adesso avanti tutta con al sistemazione definitiva all'interno del porto». Mario Sommariva, segretario generale Autorità portuale, ha ribadito la disponibilità dell'ente al progetto del municipio: «La riqualificazione di Porto Vecchio nelle aree sdemanializzate spetta all'amministrazione comunale - ha osservato - e quindi può formulare le sue proposte. Noi lo stiamo gestendo in via transitoria man mano che i processi verranno acquisiti. Auspichiamo che vi sia quanto prima una pianificazione di ordine generale».
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