Ex deputato udinese truffato dalla showgirl Sylvie Lubamba

La showgirl Sylvie Lubamba ha il "vizietto". Prenota in alberghi di lusso e paga con carte di credito non sue. Ha iniziato nel 2004 e nel 2005 a Cortina e sui lungarni di Firenze e si sarebbe ripetuta pure nel 2006, stavolta a Rapallo. La carta di credito? Intestata a un ex parlamentare eletto in Friuli, sorpreso da un inatteso addebito di 20mila euro e pronto a bloccare il conto
Sylvie Lubamba
Sylvie Lubamba
UDINE
La showgirl Sylvie Lubamba ha il "vizietto". Prenota in alberghi di lusso e paga con carte di credito non sue. Ha iniziato nel 2004 e nel 2005 a Cortina e sui lungarni di Firenze e si sarebbe ripetuta pure nel 2006, stavolta a Rapallo. La carta di credito? Intestata a un ex parlamentare eletto in Friuli, sorpreso da un inatteso addebito di 20mila euro e pronto a bloccare il conto.


Nel passato anche recente di Lubamba ci sono condanne per truffa e uso indebito di carta di credito altrui. Nell’episodio di Rapallo siamo all’accusa per gli stessi reati: l’udienza preliminare è fissata il 2 dicembre al tribunale di Chiavari. L’ex indossatrice rischia un processo penale. L’onorevole coinvolto nella vicenda, un 47enne eletto in Friuli, udinese, due candidature alle spalle e l’abbandono della politica al termine della legislatura 2001-2006, a quanto sembra, non si costituirà parte civile per l’uso improprio della sua carta di credito.


Successe 4 anni fa. Lubamba, ex indossatrice e soubrette famosa per le ospitate a Markette, il programma di Chiambretti su La7, prenota con la carta di credito dell’allora parlamentare l’Excelsior Palace Hotel di Rapallo, unico 5 stelle della costa di Portofino. Non è sola, Lubamba: c’è la mamma, Kisika, e ci sono le sorelle Chantal e Victoire: pure loro saranno a processo con l’accusa di truffa.


All’Excelsior la ragazza fiorentina e i parenti di origine congolese non vanno al risparmio. In pochi giorni il conto sale a 20mila euro. Poco male, c’è la carta di credito dell’ex parlamentare. Sylvie è abituata al trucco, lo ha messo in atto a Firenze un paio di anni prima ed è stata condannata dal tribunale del capoluogo toscano a 2,2 anni per truffa, insolvenza fraudolenta e sostituzione di persona in merito all’utilizzo di carte di credito non sue con cui pagava il solito soggiorno di lusso in albergo. E una condanna, nel 2010, arriva pure dal tribunale di Orbetello per una vacanza da 10mila euro alle Terme di Saturnia pagata con la carta di credito di un ignaro campano incontrato in una discoteca in Sardegna.


A Rapallo, al momento del saldo, il parlamentare si accorge in tempo che qualcosa non va: da dove arriva quel maxi-debito di 20mila euro? Immediato blocco del conto e versamento non eseguito. La parte lesa, l’hotel che non si è visto pagare l’astronomico conto, ha quindi proceduto per vie legali. Non una novità per l’Excelsior. Nel luglio scorso il tribunale di Chiavari ha condannato il terzogenito del colonnello Gheddafi, Al Saadi, a pagare 392mila euro nell’albergo di Rapallo per una quarantina di giorni di soggiorno tra il 2007 e il 2008: al momento di andarsene aveva firmato un’accettazione, ma nessuno aveva più saldato il conto.


Marco Ballico

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