Ex caserma Toti-Bergamas, la lunga farsa di Gradisca

GRADISCA. Doveva rappresentare la finestra di Gradisca sul futuro. Ma, almeno a breve termine, rappresenterà al massimo (e per l'ennesima volta) lo scontatissimo tema "caldo" dell'imminente campagna elettorale per le amministrative 2014. Sì, mentre politici e funzionari ne disquisiscono ormai da anni, la caserma Toti Bergamas di via Papalina è lasciata in balia delle intemperie e del degrado. Avanti di questo passo e qualche edificio farà la stessa fine del tetto dell’ex caserma Gdf di Largo XI Bersaglieri, miseramente crollato per l’incuria. Già, ma perchè sulla Toti-Bergamas non si muove foglia? Le risposte sembrano perdersi nei corridoi di palazzo Torriani. Certo, lo Stato - proprietario del bene - ci ha messo molto del suo: l'alternarsi dei governi non ha favorito una posizione univoca su che fare di quel bene. Si è parlato di sdemanializzazione, di federalismo demaniale e tante altre cervellotiche diciture che non hanno risolto certo l'empasse. Oggi la verità che affiora è un'altra: l'Agenzia del Demanio sarebbe anche pronta a prendere una posizione e a mettere in vendita la vasta area a due passi dal centro. Ma aspetta che il Comune gli fornisca degli indici di edificabilità, perlomeno delle linee guida su una possibile variante urbanistica. La politica locale però non sembra così pronta a rispondere. Sembra quasi aver deciso di non decidere, rinviando all'approvazione del prossimo piano regolatore ogni decisione. Potrebbero volerci anni. E quanto potrà attendere il Demanio? In tempi di magra come questi lo Stato centrale è pronto a vendere i suoi gioielli di famiglia senza guardare troppo in faccia a chicchessia. E se l'ente locale non si sarà espresso per tempo su ciò che vuole avere sul suo territorio, beh, il concetto è semplice: i conti con il privato che dovesse acquisire l'area si faranno più avanti. Quando i buoi saranno già scappati, per capirci. L'alternativa, se il Comune continuerà a non esprimersi e lo Stato non dovesse trovare acquirenti, è che l'enorme compendio continui a morire. E dire che a semplificare la situazione era stata anche la notizia che l’Arma dei carabinieri potrebbe rinunciare alla prelazione che le spetterebbe su 8 dei 52mila metri della Toti-Bergamas (in pratica l’edificio maggiormente lasciato in balia degli eventi atmosferici). Una porzione destinata – sulla base di un accordo di fine anni ’90 – a ospitare la nuova sede della locale Compagnia. L’intenzione iniziale del Demanio era quella di inserire la realizzazione a carico dei privati della nuova base operativa dell’Arma (il cui contratto di affitto nell’ormai fatiscente sede di via Zorutti è scaduto) nella maxi-operazione commerciale riguardante la Toti. Oggi quella clausola potrebbe non venire più esercitata: per i carabinieri sarebbe pronta una soluzione alternativa (l'ex scuola alberghiera di via dell'Agricoltura) e senza quell'onere per il privato, l'ex caserma di via Papalina torna ad essere pienamente appetibile per un investitore. Intanto sarebbe bello sapere che ne sarà dei quattro studi di fattibilità commissionati a suo tempo a quattro professionisti gradiscani (Zuppel, La Civita, Travan, Bonanno-Vanello) che gratuitamente si erano offerti di proporre soluzioni per disegnare la “nuova Gradisca”. Con i suoi 52 mila mq, la Toti è un'occasione di sviluppo imperdibile per Gradisca: potrebbe ospitare un polo abitativo destinato sia all’edilizia residenziale che convenzionata, dotato di tutte le tecnologie per il risparmio energetico; ma anche zone attrezzate per il commerciale, il direzionale e l’associazionismo, aree verdi e sportive.
Luigi Murciano
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