Ex case dei militari entro due mesi il bando di vendita

Si tratta degli alloggi situati a Cormons in via Bancaria di proprietà demaniale. Il Comune non è interessato
Di Matteo Femia
Bumbaca Gorizia Cormons, case militari
Bumbaca Gorizia Cormons, case militari

CORMONS. Entro due mesi partirà il bando per la messa all'asta delle case di proprietà demaniale in via Bancaria. La notizia arriva da ambienti militari e viene confermata dal sindaco Luciano Patat: la messa in vendita sarà rivolta in primis agli stessi rappresentanti militari e, nel caso le prime due aste andassero deserte, in terza battuta sarà aperta a tutti gli interessati: a breve il bando sarà attivo sul sito del Demanio.

«Confermo la notizia che le case di via Bancaria, così come diverse strutture di proprietà militare, saranno messe all'asta - sottolinea il sindaco Luciano Patat - la cosa non può che essere positiva anche se il rischio che vada deserta è piuttosto alto: sarà difficile trovare chi voglia investire in immobili decadenti e sui quali c'è da fare un'enorme opera di ristrutturazione».

«Per questo - aggiunge - crediamo che lo Stato debba seguire un'altra strada, e ne abbiamo già parlato di questo con il deputato Pd Giorgio Brandolin: il legislatore dovrebbe mettere a disposizione gratuitamente quegli stabili ai vari Ater, di modo che poi possano essere ristrutturati da questi enti garantendo così alloggi a canone basso alle famiglie più bisognose».

«L'ipotesi di acquistare noi come Comune quegli stabili? Impossibile - afferma il sindaco - non solo non abbiamo i soldi per farlo, visto che l'asta partirà da prezzi totalmente fuori mercato, ma non avremmo nemmeno gli spazi finanziari per movimenti simili».

Chi chiede un intervento pubblico è però Ettore Ribaudo di Forza Italia: «Parlando con fonti dell'Esercito mi è stato confermato - dice - che anche loro avevano intenzione di ristrutturarle ma non avendo soldi per farlo non restava loro che la strada della vendita. Sarebbe una bellissima operazione se si potesse ristrutturarle perché si metterebbero in moto diversi fattori: edilizia, lavoro e risparmio energetico che potrebbero dare respiro al territorio e ad un mercato fermo».

«Sarebbe inoltre il caso che il Comune - prosegue Patat - in sinergia con altri enti potesse acquistarle in modo da dare una speranza a chi non ha casa». Un'ipotesi che però, come confermato dal sindaco di Cormons, pare al momento non perocorribile.

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