Ewol-Maxi Jena s’inventa il vento e trionfa alla Barcolana 51

Festa per 2015 barche, 1069 all’arrivo. Trionfo degli sloveni e delle piccole barche, deludono i favoriti. Ma la Barcolana vince a terra. 
Lasorte Trieste 13/10/19 - Barcolana, Foto dall'elicottero, Citare Autore Paolo Giovannini / Lasorte
Lasorte Trieste 13/10/19 - Barcolana, Foto dall'elicottero, Citare Autore Paolo Giovannini / Lasorte

TRIESTE Il successo questa volta è arrivato da terra. Prima che partissero le 2015 barche. Una volta c’era la maxi regata e tanti altri eventi collaterali, ora c’è sempre la gara ma alcune iniziative hanno pari dignità o sono addirittura più importanti della Barcolana in mare.

Barcolana 51 con oltre duemila imbarcazioni al via, lo spettacolo della partenza

Questo è il frutto di un radicale cambio di rotta che forse non tutti hanno rilevato ma che molti hanno già apprezzato. Mitja Gialuz e il suo entourage hanno portato questa festa del mare in un’altra dimensione e per questo motivo sono assolutamente sinceri quando affermano che non hanno più la frenesia dei numeri, dei record dei partecipanti, anche se poi alla fine l’organizzazione ha comunque “incassato” 2015 barche che restano un significativo biglietto da visita.



Ma quest’anno ha avuto un ruolo di primo piano quello che l’oliata macchina della Barcolana, la cui parola d’ordine è innovare, ha fatto nell’ultima settimana e anche in quelle precedenti. Non il solito lavoro preparatorio per scaldare il clima.

L’organizzazione ha deciso di alzare sensibilmente l’asticella reinventando in qualche misura la Barcolana. Gialuz l’ha fatta diventare un’ambasciatrice del mare, una portatrice di messaggi forti e globali sul fronte dell’ambiente. Una sorta di Greta, anche se di 51 anni, dietro la quale ci sono migliaia di persone a cui passare il testimone.

«Il nostro compito è quello di organizzare un evento aperto, in grado di trasmettere la passione per il mare e promuovere Trieste e il Friuli Venezia Giulia: i velisti, gli equipaggi, il pubblico, Trieste tutta è con noi in questa grande festa di mare che sa parlare di tutela dell’ambiente, di rispetto del mare, di sport e tradizione», dice Gialuz.

Tintarella, pane e salame: la Barcolana della gente. «Poco vento ma almeno torniamo abbronzati»

Il “sardon” di plastica è il simbolo di questa Barcolana che nella sua campagna ambientalista ha trovato il pieno sostegno di sponsor storici e anche di alcuni nuovi lanciando già il tema del prossimo anno.

Lo sport abbinato alla promozione di importanti valori. In mare c’è stata, invece, una mezza rivoluzione, A parte Gašper Vinčec su Maxi Jena, complice l’assenza di vento, la regata è diventata una trappola per i big rimasti in mezzo al traffico di 2 mila barche. Delle medie cilindrate del mare hanno così potuto passare davanti alle delle Ferrari come Tempus Fugit e Wild Thing dei Benussi. Una regata molto democratica. Unico neo, forse ci sono troppe baracche da festa paesana. La Barcolana è ormai altro. 





 

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