Evento e targa bis per non scordare lo sfregio delle leggi razziali del 1938

Il Comune e la Comunità ebraica assieme nell’organizzazione delle cerimonie 

TRIESTE Affacciandosi dal palco di piazza Unità, il 18 settembre del 1938, Benito Mussolini scrisse una delle pagine più infami nella storia del fascismo: «Gli imperi si conquistano con le armi ma si tengono con il prestigio, e per il prestigio occorre una chiara, severa coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze ma delle superiorità nettissime». Era la proclamazione delle leggi razziali, accolta con vociare esultante dalla folla triestina.

L’ottantesimo anniversario di quell’evento si avvicina e il Comune di Trieste, assieme alla Comunità ebraica cittadina e all’Unione delle comunità ebraiche italiane, si prepara a celebrarlo. Il sindaco Roberto Dipiazza non vuole che la posizione della sua amministrazione possa essere equivocata (vedi articolo a destra) e spiega di essersi confrontato a lungo con la Comunità ebraica per definire il programma dell’evento: «Ho scritto al presidente della Comunità Alessandro Salonichio – ricorda Dipiazza – dicendogli che nella storia ci sono errori che straziano gli esseri umani e finiscono per segnare i destini dei personaggi storici. Questo fu per Benito Mussolini la proclamazione delle leggi razziali».

La cerimonia si terrà pochi giorni dopo l’anniversario, il 21 settembre, su richiesta della comunità stessa, impegnata in festività religiose. Spiega il presidente Salonichio: «Il 18 settembre andrebbe a coincidere con i nostri festeggiamenti per lo Yom Kippur, e quindi abbiamo chiesto di spostare il ricordo alla prima data utile in modo da evitare sovrapposizioni, anche perché saremo impegnati in solenni festività per tutto il mese». Alle 11 si terrà una conferenza nella sala del Consiglio comunale in piazza Unità. Interverranno, oltre al sindaco, i rappresentanti degli ebrei triestini e delle comunità di tutta Italia. Aggiunge ancora Salonichio: «Contiamo di avere degli ospiti illustri, stiamo ancora aspettando delle conferme. Sicuramente ci sarà la Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, così come i nostri rappresentanti. Ma puntiamo ad avere anche dei nomi di prestigio». Al termine dei discorsi, la cerimonia si sposterà sotto i portici del municipio, dove verrà svelata una targa che ricorderà l’evento. Il testo, in ebraico e in italiano, ricorderà la proclamazione delle leggi razziali come il punto culminante dell’offensiva fascista contro i diritti civili.

Inizialmente la targa doveva essere apposta sul pavimento della piazza, come quella già collocata nel 2013 dall’amministrazione Cosolini, ma la Soprintendenza ha imposto un’altra posizione, per evitare un effetto “sovraffollamento”.

Conclude Salonichio: «Scoprendo la lapide sotto al municipio vogliamo dare un segnale forte affinché uno dei momenti più tragici della nostra storia non venga dimenticato». —


 

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