Eurospital, trincea triestina sul Covid: «Qui produrremo tamponi e test»

TRIESTE Fondata negli anni successivi al secondo dopoguerra, all'avanguardia da settant'anni nei settori diagnostico, farmaceutico, ospedaliero e da venti nel segmento gluten free, Eurospital, presieduta da Michele Kropf assieme ai figli Massimiliano e Giulia, da mesi è in trincea sul fornte Covid-19. Nell’emergenza Eurospital dovrebbe a breve iniziare la produzione dei tamponi per diagnosticare il virus. L’azienda, che lavora a pieno regime nei giorni di lockdown generale, vanta oltre 150 fra dipendenti e collaboratori, ed è dotata di un proprio laboratorio di ricerca, sviluppo e produzione in ambito diagnostico. Nel quartier generale di Eurospital non si abbassa la guardia nemmeno per un istante, in questo marzo maledetto, con laboratori e logistica che continuano ad operare nella sede di via Flavia con gli uffici collegati in remoto.
«É un momento di grande impegno– spiega Massimiliano Kropf – perché operando nel campo farmaceutico, ospedaliero e diagnostico il nostro coinvolgimento in questo periodo di emergenza è totale. Noi non abbiamo mai smesso un giorno di lavorare, dandoci da fare oltre misura per rifornire i nostri clienti che sono direttamente coinvolti con l’emergenza Coronavirus».
Destinatari dei prodotti realizzati o importati dalla società di via Flavia sono infatti farmacisti e laboratori di analisi oltre agli stessi ospedali, a Trieste e in Italia. «L’emergenza ci ha portato a implementare il settore ricerca e sviluppo – spiega invece Michele Kropf –. L'Italia, rispetto a Cina e Corea del Sud, è partita tardi in termini di strategia, perciò noi come Eurospital abbiamo pensato di cercare e offrire ai nostri clienti i migliori prodotti che possiamo trovare in circolazione sia per quanto riguarda il test con il tampone che per quelli riguardanti la verifica degli anticorpi».
Un discorso di importazione di prodotti di massima qualità da destinare agli ospedali italiani. Un'operatività che si è affiancata a quello che è il normale business dell’azienda. Questi kit per i test Eurospital li ha recentemente donati sia all’ospedale infantile cittadino Burlo che all’Itis di via Pascoli, come contributo fattivo per le realtà della nostra città maggiormente a rischio a causa dell’emergenza Covid19. «Adesso stiamo andando avanti con la nostra produzione di test immuno-enzimatici e sierologici per la ricerca degli anticorpi – racconta sempre Michele Kropf – test che si trovano ora in fase avanzata di sviluppo».
Serve però del tempo per poterli testare. «In questa fase abbiamo dato priorità a ricerca e sviluppo – conclude il titolare dell’azienda, nel momento in cui abbiamo una conferma che le performance sono adeguate inizieremo la vendita dei nostri kit e non distribuiremo solo quelli importati. La speranza è che nel frattempo di questi test si riduca la necessità. I tamponi per il Covid19 non sono certo il core business della nostra azienda. Oltre al fatto che non produrli più significherebbe che finalmente di questi materiali non ce n’è più bisogno». Sulla fase due e le prospettive di aiuto del Governo il titolari di Eurospital, Kropf non ha alcun dubbio su come potrebbero aiutare le aziende. «Ciò che emerge da quello che sta predisponendo il governo è come la burocrazia sia ancora troppo preponderante. In altri Paesi i soldi le aziende le hanno avute subito, se anche qui lo Stato non li metterà a disposizione in tempi brevi sarà molto più difficile ripartire per chi in questo periodo ha dovuto fermarsi completamente. —
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