Euronics, lieto fine per i 20 ex addetti di Trieste: l’Inps liquida i Tfr

Sciolto il nodo burocratico che aveva impedito al gruppo di lavoratori triestini di ricevere la propria liquidazione dopo  la chiusura del negozio al Giulia 
Silvano Trieste 2018-02-10 Il punto vendita Euronics al Giulia
Silvano Trieste 2018-02-10 Il punto vendita Euronics al Giulia

TRIESTE Lieto fine per la vicenda che aveva coinvolto i venti ex dipendenti del negozio Euronics Galimberti all’interno del centro commerciale Il Giulia, rimasti senza lavoro nel 2018 dopo il crac della società Galimberti e la chiusura dell’esercizio. Terminata la procedura di fallimento al Tribunale di Milano (il 31 luglio 2020), i lavoratori erano rimasti in attesa di ricevere dall’Inps le loro liquidazioni. Non avendo ricevuto però notizie sui loro Tfr per tutta estate, avevano iniziato a sollecitare l’ente, senza ottenere risposte soddisfacenti. Da qui la decisione di lanciare un appello attraverso le colonne del Piccolo per cercare di uscire dall’impasse burocratico. L’epilogo, positivo, questa settimana, quando tutti gli ex dipendenti hanno ricevuto la liquidazione. «Finalmente una gran bella notizia – spiega Alessandro Zucca, portavoce degli ex dipendenti -. Non è mai stato nostro intento attaccare nessuno, ma eravamo caduti nel totale sconforto per l’impossibilità di ottenere risposte precise su quando e come avremmo potuto avere i nostri soldi. Dopo due soli giorni dal nostro appello siamo stati contattati dall’Inps e pochi giorni fa le nostre pratiche sono state evase, con il pagamento dei Tfr. Ringraziamo tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella conclusione di questa vicenda, in particolare Alessia Croce, direttore provinciale Inps».

Soddisfazione dal direttore regionale dell’ente Paolo Sardi, che ringrazia la direzione di Trieste e i funzionari «per l’attivazione immediata, la sensibilità e l’impegno profuso nei confronti degli ex lavoratori dell’Euronics. Una situazione particolare, che ha richiesto attenzione e flessibilità organizzativa, messe in campo in un momento di pesanti carichi di lavoro per l’ente causato dalle prestazioni legate alla pandemia». —


 

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