"Euroliste" del Fvg complete per Lega e Pd, Forza Italia in alto mare
TRIESTE Il mosaico delle elezioni europee è quasi definito. Per molti ma non per tutti, però, anche se il termine per il deposito delle liste è fissato per la serata di mercoledì. Tra i grandi partiti ci è arrivato per primo il Pd, mentre la Lega ha ormai individuato i due esponenti regionali e si avvia a chiudere la questione coi vertici nazionali. E se Forza Italia è ancora immersa nel rompicapo, il Movimento 5 stelle attende di capire come andrà su Rousseau il voto sul nome del capolista. Certo è che quasi nessun partito ha puntato su candidati della Venezia Giulia.
I leghisti
Il segretario regionale Massimiliano Fedriga ha portato sul tavolo di Matteo Salvini i nomi forniti dalle quattro segreterie provinciali. Dal partito assicurano che la scelta è ancora da prendere in seno al livello federale, ma i nomi saranno probabilmente quelli di Marco Dreosto ed Elena Lizzi, tanto più dopo la scelta di Barbara Zilli di non rispondere alla chiamata. I territori scelti sono il Friuli e l’area pordenonese, come il Carroccio ha tradizionalmente fatto in Friuli Venezia Giulia alle europee. Resta da capire se Fedriga e il veneto Luca Zaia stringeranno un accordo che consenta a un esponente regionale di riuscire eletto grazie al gioco delle preferenze.
I dem
I dem hanno chiuso il quadro prima di tutti, ufficializzando nei giorni scorsi Carlo Calenda quale capolista nella circoscrizione che comprende Fvg, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Il Pd regionale punta sulla friulana Isabella De Monte, che tenterà il bis a Strasburgo dopo aver incassato oltre 70 mila preferenze nelle consultazioni che cinque anni fa videro il partito renziano attestarsi al 40%. Nell’ambito della collaborazione con i movimenti alla propria sinistra, i dem schiereranno inoltre il consigliere regionale ed ex sindaco di Udine Furio Honsell, esponente di Open Fvg e vicino a Giuliano Pisapia.
I pentastellati
Nel Movimento 5 stelle gli esponenti del Fvg si mostrano già capaci di fare grandi cose. Pur provenienti da una regione decisamente più piccola delle altre, la triestina Viviana Dal Cin e il pordenonese Marco Zullo sono riusciti a classificarsi rispettivamente prima e terzo nelle europarlamentarie online, battendo colleghi che potevano contare su un bacino di clic decisamente superiore.
Resta tuttavia da capire quale sarà la loro posizione nella lista, dopo la decisione di Luigi Di Maio di proporre la giornalista Sabrina Pignedoli quale capolista a Nordest. Se la base ratificherà la scelta del capo politico, la griglia di partenza sarà costruita da Pignedoli, Zullo e Dal Cin, che scivolerebbe terza per le regole dell’alternanza di genere. Se Di Maio fosse sconfessato, la candidata triestina sarebbe la prima della circoscrizione per i grillini.
I berlusconiani
Tutto tace invece sul fronte di Forza Italia, dove la decisione di Elisabetta Gardini di lasciare il partito ha creato ulteriori problemi ai berluscones, che già faticano a trovare candidati disponibili per una corsa che si preannuncia solo di bandiera. A Nordest i forzisti dovranno infatti lasciare un posto ai sudtirolesi della Svp, sulla base dell’apparentamento tra le due liste, che vedrà quasi certamente Herbert Dorfmann volare a Strasburgo, togliendo un eletto agli azzurri in nome della tutela delle minoranze linguistiche. Nessun azzurro locale si spinge allora in una corsa costosa e faticosa: il cerino potrebbe così rimanere nelle mani della coordinatrice regionale Sandra Savino, disposta a candidarsi se la richiesta arriverà da Silvio Berlusconi.
Patrioti e civici
Dal congresso di Torino, Fratelli d’Italia ufficializza la candidatura del senatore pordenonese Luca Ciriani, che sarà scudiero della capolista Giorgia Meloni. L’accordo tra Fdi e il movimento di Raffaele Fitto si è tradotto anche nella candidatura di Giulia Manzan, indicata da Renzo Tondo quale rappresentante di Autonomia responsabile. Sul suo nome hanno deciso di convergere anche i civici di Progetto Fvg: il coordinatore Ferruccio Saro ha dato il proprio appoggio a Manzan, nell’ottica della federazione moderata che si vorrebbe costruire in vista delle amministrative. Speranze vane per tutti e il resto dei patrioti sollevati per aver evitato due mesi di infruttuosa campagna elettorale.
Sloveni e autonomisti
I movimenti locali non hanno ovviamente la forza di portare il proprio simbolo sulla scheda e optano allora per il sostegno alla Svp. Per l’Unione slovena si tratta di una scelta abituale: l’indicazione di voto sarà per Martina Valentinčič, trentacinquenne avvocato di San Floriano del Collio. Il Patto per l’autonomia non inserirà propri elementi nella lista, ma inviterà i propri simpatizzanti a votare Svp in nome della battaglia per il rispetto delle minoranze. Parte del raggruppamento europeo ambientalista Efa, il Patto darà come altra opzione l’appoggio ai Verdi e intanto aderisce all’appello per la candidatura in una lista italiana di Lluís Puig i Gordi, già ministro della cultura della Catalogna, oggi riparato in Belgio dopo la battaglia indipendentista dell’anno scorso.
Gli altri
Correrà +Europa, i cui portavoce non forniscono tuttavia ancora alcuna indicazione sui nomi in ballo. E saranno presenti anche i Verdi, che a Nordest schiereranno come capolista Elena Grandi o Chiara Bertagalli e che a livello regionale stanno valutando i nomi di Rossano Bibalo e Tiziana Cimolino. La Sinistra ha scelto invece come primo nome sulla scheda quello dell’ex dem Silvia Prodi, mentre fra gli esponenti locali toccherà al triestino Iztok Furlanič, già presidente del Consiglio comunale di Trieste. CasaPound ha infine già dichiarato di voler presentarsi al voto, ma le candidature dei neofascisti non sono ancora state decise. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo