Dopo 20 anni chiude il negozio Euroland a Trieste: «Troppe spese e vendite online»
La zona di via Settefontane più di altre ha visto le serrande abbassarsi negli ultimi anni
![Adriano, titolare del negozio Euroland di via Settefontane foto lasorte](https://images.ilpiccolo.it/view/acePublic/alias/contentid/1h57hlcu8s93ovyypc1/0/copia-di-copy-of-andrea-lasorte-41-via-settefontane-negozio-euroland-store.webp?f=16%3A9&w=840)
Euroland è l’ultimo negozio in ordine di tempo ad annunciare la chiusura in via Settefontane. Una zona che più di altre ha visto le serrande abbassarsi negli ultimi anni. Una lunga serie di fori commerciali dismessi si susseguono uno dopo l’altro, e tra le motivazioni generali c’è anche il degrado e gli episodi di criminalità che ormai da tempo sono frequenti in piazza Perugino e dintorni, e che si sono aggiunti alla crisi dei punti vendita piccoli e più periferici. Un altro negozio sulla stessa via ha chiuso pochi giorni fa. Altri ancora hanno salutato i clienti lo scorso anno, mentre tanti sono in vendita, come si nota da avvisi esposti o annunci online.
A Euroland molti residenti sono affezionati, come dimostrano anche gli attestati di affetto ricevuti dai gestori in questi giorni, sui social e di persona, dopo la notizia dello stop previsto. Lì da vent’anni si trova un po’ di tutto, dai casalinghi ai giocattoli, dai prodotti per l’igiene alla cartoleria, e poi idee regalo di tutti i tipi.
La chiusura è stata annunciata qualche giorno fa, anche se ci vorrà qualche mese ancora per smaltire la merce, tutta scontata. Intanto i clienti hanno affollato il punto vendita, a più riprese, con lunghe file alla cassa, per fare acquisti e per salutare i titolari.
«Ci hanno fatto venire le lacrime – dicono da dietro il bancone Adriano e Patrizia – segno che molti erano legati a questo luogo, ed è una grande soddisfazione, vuol dire che negli anni abbiamo lavorato bene e abbiamo creato qualcosa di buono. Sulla decisione intrapresa hanno inciso vari fattori, il mondo sta cambiando e la concorrenza è forte, soprattutto con l’e-commerce, accompagnata dalle spese che crescono». Vent’anni di attività durante i quali i titolari sono stati anche un osservatorio diretto sulla zona, «che è cambiata davvero tanto – sottolinea Adriano – l’aspetto più triste è che molti hanno chiuso. È un punto della città che si sta spopolando, e parlo anche di residenti. Probabilmente hanno influito i fatti di cronaca degli ultimi anni, anche se il nostro negozio – precisa – non ne ha patito, perché accadevano spesso di sera e di notte, e noi siamo un’attività diurna». «Anni fa si parlava – aggiunge – di una pedonalizzazione di questa strada, poi non si è fatto nulla. Peccato, forse avrebbe aiutato proprio le attività commerciali».
A qualche metro di distanza, pochi giorni fa ha chiuso dopo una decina di anni di attività anche Db Store, punto vendita di abbigliamento e accessori. Scendendo la via ci sono una saracinesca chiusa dietro l’altra. Alcune sbarrate da anni, altre più recenti, come lo storico negozio di cornici che per tantissimo tempo era molto conosciuto non solo nel rione ma in tutta la città. Vicino è ancora a caccia di un nuovo investitore la famosa ex pizzeria 2002, più sotto ancora altri fori di diverse dimensioni.
Tra gli annunci immobiliari si leggono, sulla sola via Settefontane, una quindicina di avvisi. Che aumentano se si considerano anche le vie vicine, come Donadoni, Conti o Petronio. Su alcune vetrine campeggiano grandi scritte “vendesi”, per altri locali si scopre dal web la possibilità di acquisto, mentre altri ancora sono stati dismessi da tanto e restano semplicemente vuoti. Dentro rimangono arredi impolverati, insegne smontate e qualche scatola dimenticata.
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