Costumi, musica e note dissonanti invadono Trieste per l’Eurocarnevale

Diciotto gruppi mascherati da Austria, Germania, Slovenia, Svizzera e Friuli Venezia Giulia sfilano per le vie della città

Ugo Salvini
La festa del Carnevale Europeo a Trieste (Lasorte)
La festa del Carnevale Europeo a Trieste (Lasorte)

Lingue diverse, ma un unico grande collante: la musica unita alla voglia di divertirsi in maschera. È stata gran festa, per l’intera giornata, nel cuore della città, con la 29esima edizione del Carnevale europeo. Manifestazione che sabato sarà riproposta a Gorizia, per celebrare la capitale europea della Cultura per il 2025.

Carnevale Europeo: la festa in piazza Unità a Trieste

Tornando a Trieste, fin dal mattino i componenti di 18 gruppi mascherati provenienti da Austria, Germania, Slovenia e Svizzera, oltre che dal Friuli Venezia Giulia, si sono ritrovati fra le piazze dell’Unità e della Borsa, in attesa che i loro rappresentanti entrassero nella sede della Camera di commercio, ente che ha promosso l’evento, in collaborazione con il Comune di Trieste e il Comitato del Carnevale di Trieste.

«La Camera di commercio, nel contesto di Go!2025 – ha detto il presidente dell’ente Antonio Paoletti, nel ricevere gli ospiti, accompagnato dall’assessore comunale Giorgio Rossi – propone varie iniziative. L’Eurocarnevale è una di queste e ha l’obiettivo di portare tanta allegria, coinvolgendo famiglie, giovani e turisti, grazie alle bande, impegnate a sfilare con il desiderio di suonare e divertire».

Il Carnevale Europeo sfila lungo le strade di Trieste

 

Alle 14, come da programma, il corteo si è mosso dalla piazza Oberdan, dove nel frattempo si erano radunati tutti i partecipanti, completando il tradizionale percorso del Carnevale di Trieste, per concludere davanti al Municipio. Lungo il tragitto, una folla coinvolta dalle musiche proposte dai componenti i gruppi, tutti vestiti in maschera, ha partecipato con entusiasmo. Ogni gruppo ha portato il proprio contributo artistico e culturale, con costumi elaborati, coreografie spettacolari e performance musicali che riflettevano le tradizioni dei rispettivi Paesi di provenienza.

 

Un mix di colori e note, che costituiscono l’elemento distintivo di una manifestazione che ha proprio nell’interculturalità la sua ragione di esistere.

Altro elemento che ha caratterizzato il Carnevale europeo è stata la Guggenmusik, stile musicale nato a Basilea, nella seconda metà del XX secolo. Originariamente sviluppata per il periodo carnevalesco, la Guggenmusik si caratterizza per arrangiamenti volutamente grezzi e dissonanti, basati su melodie riconoscibili ma trasposte in scale musicali sbagliate.

Questa tradizione ha evoluto il suo repertorio negli anni, includendo brani di musica popolare, marce e valzer, fino a diventare un fenomeno musicale in espansione in Germania, Austria e Liechtenstein. Gli strumenti tipici sono le percussioni e gli ottoni, cioè sassofoni, tromboni, trombe, grancasse e batterie mobili.

Al termine della sfilata, davanti al Muncipio, c’è stato il classico Monsterkonzert, con brani popolari interpretati da tutti i gruppi partecipanti, che nell’occasione si sono esibiti assieme. E quest’anno c’è stata anche un’inedita coda: in piazza dell’Unità, con la cornice del Carnevale europeo, sono state consegnate al Re e alla Regina del Carnevale di Trieste, da parte del presidente del Consiglio comunale, Francesco Panteca, in rappresentanza dell’amministrazione, le chiavi della città, che rimarranno nelle mani dei due regnanti fino al mercoledì delle ceneri, quando finirà la festa. —

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