Eugenio a Trieste tra poche ore

L’ex ostaggio dei pirati somali arriverà dagli Emirati Arabi domani o martedì

Ancora poche ore ed Eugenio Bon, l’ufficiale di coperta triestino della “Savina Caylyn”, la petroliera sequestrata dai pirati somali con il suo equipaggio agli inizi del febbraio scorso e rilasciata pco prima di Natale, arriverà infine nella sua città.

«Ancora non è certo - spiegava ieri sera il padre Adriano - se mio figlio e gli altri quattro italiani saranno a Roma domani o martedì; noi siamo pronti a recarci nella Capitale per riabbracciarlo quanto prima».

Dopo quasi 11 mesi di sequestro in durissime condizioni fisiche e psicologiche, i marittimi della “Savina”, ha comunicato ieri la società armatrice “Fratelli D’Amato” di Napoli, sono giunti ieri con l’unità al porto di Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti, scortata dalla fregata della Marina militare “Grecale”, con a bordo tutto l’equipaggio, compresi i 17 indiani. Nello scalo emiratino la nave sarà sottoposta a importanti lavori di manutenzione date le pessime condizioni riportate nella lunga sosta lungo le coste somale. Condizioni che avevano anche rallentato la velocità di crociera nel viaggio dal luogo di detenzione.

«Non sappiamo - aggiunge il padre dell’ex ostaggio triestino - se torneranno con un volo di Stato, come in casi analoghi, o meno. Certo è che saranno tutti stanchissimi. Con Eugenio ci siamo sentiti brevemente al telefono per Capodanno e mi ha confermato la volontà di potersi riprendere nella tranquillità. Ovviamente da Roma torneremo a casa quanto prima».

I cinque italiani dell’equipaggio sono Giuseppe Lubrano Lavadera, comandante della nave, Crescenzo Guardascione, terzo ufficiale di coperta, entrambi di Procida ; Gianmaria Cesaro, allievo di coperta, di Sorrento; Antonio Verrecchia, direttore di macchina, di Gaeta, ed appunto Eugenio Bon, primo ufficiale di coperta. A Procida la festa per l’accoglienza è pronta ma, si apprende da alcuni componenti del coordinamento “Liberi subito”, che si tratterà solo di un saluto al porto ai due isolani che giungeranno sull’isola e subito andranno a casa senza intrattenersi con nessuno. Per Eugenio la festa “pubblica” era stata già organizzata in piazza dell’Unità d’Italia dopo la notizia della liberazione. Ora per l’ufficiale la gioia dell’intimità familiare. (p.p.g.)

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