Esumati a Zara i resti di 56 serbi uccisi nel 1995

L’annuncio del ministro croato per i Veterani: le vittime erano state gettate in una fossa comune e seppellite dopo l’offensiva che concluse la guerra tra i due Paesi balcanici. Ora si cerca di dare loro un nome

A Zara, in Dalmazia, sono stati esumati i resti di 56 vittime, presumibilmente di etnia serba, morte durante l’ultima offensiva militare croata contro i secessionisti ribelli serbi, con la quale nell’agosto del 1995 si concluse la guerra per l’indipendenza della ex repubblica jugoslava.

Lo riferisce il ministro croato per i Veterani di Guerra, Predrag Matic. I cadaveri delle 56 vittime sono stati esumati da una fossa comune nel cimitero civico di Zara: erano stati seppelliti in fretta e furia lì alla conclusione dell’offensiva croata. Si suppone che le vittime provenissero dalla zona circostante alla città dalmata, fino al 1995 sotto controllo delle milizie serbe, e morte in operazioni belliche. Ora gli esperti tenteranno di identificare le vittime, affinchè possano essere notificate alle famiglie.

Alcune settimane fa erano stati esumati i resti di 10 civili croati, uccisi nel 1991 nei pressi di Vukovar, all’Est del Paese, dalle forze di Belgrado all’inizio del conflitto. A queste esumazioni si è potuto procedere grazie a una collaborazione tra le autorità giudiziarie serbe e croate che viene interpretata come un importante passo in avanti nella piena normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi.

La guerra in Croazia (1991-1995) causò la morte di circa 20 mila tra civili e militari. Tutt’ora 1700 persone, di cui 700 di etnia serba, sono considerate disperse o non se ne conosce il luogo di sepoltura.

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