Esule fiumano trovato morto 47 anni dopo a Lecco: viveva in una grotta
Una vita riscostruita solo dopo il ritrovamento del suo cadavere. Una vita che l'aveva visto nascere a Fiume nel 1937. Era stato dato per morto nel 1967. Ma il suo corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato ritrovato solo dieci giorni fa, il 5 agosto di quest'anno, in una grotta alle pendici del monte San Martino, a Lecco. Una storia incredibile, raccontata da "Il Fatto Quotidiano".
L'uomo si chiamava Darno Nardi e per anni - è emerso - ha vissuto in quella cavità. Per risalire alla sua identità - rivela "Il Fatto Quotidiano" -, gli investigatori hanno incrociato l’esito dell’autopsia, le testimonianze degli abitanti della zona e i dati delle ricerche anagrafiche. Lasciata l’Istria, Nardi era andato a vivere a Sesto San Giovanni. Dalla provincia di Milano, però, trentenne, aveva fatto perdere le sue tracce. Lo avevano dato tutti per morto: una sentenza del Tribunale di Monza aveva indicato il 1967 come data del presunto decesso.
Quarantasette anni sono passati dal 1967. E poco più di una settimana fa, la scoperta del cadavere nella grotta. A individuarlo, una donna impegnata in un’escursione tra le alture di Lecco. Si trovava su un sentiero ed è stata attirata verso la grotta da un forte odore. Si è avvicinata e ha visto il corpo: era lì dentro, coperto da un giubbotto. L’autopsia ha poi svelato che la morte - riporta ancora "Il Fatto" - è avvenuta per cause naturali e almeno un mese prima del ritrovamento. Quarantasette anni dopo quel 1967 indicato come data del presunto decesso. Gli elementi raccolti successivamente, uniti alle testimonianze degli abitanti della zona attorno a Lecco, hanno completato il quadro, facendo capire come l'uomo abitasse proprio nella grotta. Nella cavità sono stati trovati coperte, libri, effetti personali.
Darno Nardi aveva voluto nascondere la sua identità fino all’ultimo: si faceva chiamare Pietro, mentre utilizzava il suo vero cognome. Non aveva mai informato della sua condizione i servizi sociali.
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